Controcorrente le politiche dell’Olanda in merito alla gestione del Coronavirus. Dopo solo 24 ore senza sintomi le persone possono di nuovo uscire e i bambini vengono mandati all’asilo proprio affinché si contagino.
Subito dopo l’Inghilterra, dove Boris Johnson aveva inizialmente proposto l’immunità di gregge per poi ritrattare e la Svezia, dove si vocifera l’esclusione degli over 60 dalle terapie intensive, a far parlare di sé è l’Olanda. La questione è sempre la stessa: le misure contenitive per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. In data 24 aprile i Paesi Bassi contano poco più di 4000 decessi e circa 31.000 casi positivi. Eppure niente lockdown all’italiana per questo Paese. Così, mentre in Italia si prolunga il lockdown fino al 4 maggio, in Olanda le misure sono differenti. Nel nostro Paese si stanno programmando a fatica le riaperture di attività produttive e negozi ma ancora non si sa nulla su scuole e asili. In Olanda, invece, il Governo ha già deciso che i bambini di asili ed elementari torneranno tra i banchi già il prossimo 11 maggio. Seppur con misure cautelative come il distanziamento.
In una recente intervista in un talk show olandese – riportata da Repubblica – la virologa e microbiologa Ann Vossen ha spiegato il perché di questa scelta che, a molti, può sembrare azzardata e, forse, anche incosciente. La dottoressa Vossen argomenta che lo scopo dell’Olanda non è fermare il virus, cosa ritenuta praticamente impossibile, ma rallentare la diffusione. E per fare questo è necessario che i bambini si contagino. I bambini – spiega la virologa – hanno pochissime possibilità di ammalarsi in modo grave. Dunque è bene che vadano a scuola o all’asilo e si contagino tra loro. “Fino a 12 anni di età i problemi derivanti dal Coronavirus sono pochi. Con l’aumentare dell’età, invece, possono aumentare anche i rischi”. Per questo, per il momento si riapriranno solo asili e scuole elementari mentre quelle di secondo grado resteranno chiuse. Poi probabilmente i bambini trasmetteranno il virus anche ai genitori. Ma anche in questo caso si tratterà, per la maggior parte, di persone giovani e non a rischio e che, dunque, non correranno rischi seri anche se infettati dal Coronavirus. O, almeno, si spera che sia così- sostiene il medico. La dottoressa puntualizza che, invece, dovranno vivere in “un bozzolo” le persone a rischio le quali dovranno essere le ultime a venir contagiate, sperando che, nel frattempo, venga trovato un vaccino.
E non è la prima volta che l’Olanda stupisce in merito alle sue politiche di contenimento del Covid 19. Qualche settimana fa – riportava il Corriere della Sera – il Governo olandese aveva stabilito che si dovesse restare in quarantena per 24 ore se si fosse stati sottoposti alla vicinanza di un contagiato. Ma se dopo 24 ore non si fossero avvertiti sintomi, allora si poteva tornare ad uscire tranquillamente.
Tra i primi ad esprimersi, sconcertati, ci fu l’epidemiologo Luigi Lopalco, che sulla sua pagina twitter aveva commentato: “Un buon modo per mandare la gente in giro ad infettare”.
Del resto – riferiva la Repubblica – durante il discorso alla nazione del 17 Marzo, il premier Mark Rutte – in carica già da 10 anni – aveva dichiarato che il Coronavirus è una presenza scomoda ma che rimarrà per molto nelle nostre vite senza che si potrà fare qualcosa per contenerlo. “La realtà è che gran parte del popolo olandese verrà contagiato nel prossimo futuro”. Dichiarazioni che avevano sorpreso l’opinione pubblica al punto che molti cittadini avevano deciso di agire autonomamente, chiudendosi in casa da soli.
Fonte: Repubblica, Corriere della Sera, Luigi Lopalco Twitter
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