Il noto psichiatra ha parlato del clima generale creato dalle misure adottate dal Governo, ed è preoccupato per la tenuta psicologica della popolazione. Avvertendo sulla pericolosità nel sottovalutare ancora la situazione psichica creata dalla quarantena.
Alessandro Meluzzi, psichiatra e criminologo, in un’intervista rilasciata a Radio Radio, ha criticato aspramente le misure repressive messe in campo dal Governo guidato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Tali provvedimenti, accusa Meluzzi, sono figlie delle mancata organizzazione e prevenzione che l’Esecutivo non ha attuato in queste settimane di emergenza sanitaria. Meluzzi ha parlato delle recenti azioni delle Forze dell’Ordine che stanno usando tutti i mezzi a disposizione per reprimere coloro che violano le misure di quarantena: “Sarebbe utile vedere attivare un millesimo di questi mezzi durante gli sbarchi di 700mila clandestini sulle coste italiane, rispetto ai quali non mi pare siano arrivati elicotteri, nè droni, nè inseguimenti terrestri. Per non parlare della lotta alla criminalità organizzata”. E continua: “Ho troppo rispetto per gli uomini in divisa, e so che quelli sono ordini. Dinanzi a queste misure non si può non cogliere un fondo di follia, le quali innescano reazioni sproporzionate”.
Il noto psichiatra è preoccupato per la salute psicologica della stragrande maggioranza degli italiani, ormai sofferenti ad un clima sempre burrascoso. Ciò deriverebbe, accusa Meluzzi, dalle scelte fatte, o non fatte dal Governo che non ha tenuto in considerazione tale situazione. Una denuncia che era arrivata anche da Paolo Crepet, che aveva fatto notare nei giorni scorsi come, all’interno della task force organizzata dal Governo per l’emergenza, non vi fosse nessuno psicologo. Per Meluzzi, la scelta di poter portare fuori il cane, ma non i bambini, l’apertura dei supermercati ma non delle chiese, non ha fatto altro che accentuare la pressione e lo stress della popolazione. Spiega Meluzzi: “Sono misure in contraddizione e ce ne sono un’infinità. stanno portando il Paese ad una situazione devastante, non solo per quel che attiene l’economia, ma anche per la salute mentale”. E continua: “E per queste misure, l’efficacia è tutta da discutere. Basta confrontare i dati italiani con quelli tedeschi per capire che capire che c’è qualcosa che non funziona nella gestione sanitaria e nei suoi veri contorni”.
Come aggiunge Il Giornale, Meluzzi accusa il Governo di non capire il rischio che questo Paese sta correndo: “Il problema è che non usciremo da questa follia collettiva. Se non moriremo del virus, che si attesta secondo l’Istat alla mortalità della polmonite di due anni fa, moriremo di fame e di follia”. E ancora: “Tante cose non sono state fatte, compreso le terapie. Sono stati commessi errori su errori: si è deciso di azzerare un Paese. Le misure che sono state prese sarebbero state giustificate se noi avessimo avuto non 20mila morti ma 20 milioni”. Azioni, o meglio reazioni, quelle del Governo, atte a coprire un’inefficienza che ha contribuito al dilagare del virus, quasi da polizia fascista, ha accusato infine Meluzzi.
Fonte: Radio Radio, Il Giornale