L’ex Premier Mario Monti, in una lunga intervista, ha parlato delle difficili trattative del Governo italiano a Bruxelles e del caso Mes che tiene banco nella politica italiana.
Mario Monti, Senatore a Vita ed ex Presidente del Consiglio, in un’intervista rilasciata a Repubblica, è intervenuto sul braccio di ferro che si protrae da settimane tra il Governo italiano e l’Unione Europea sugli strumenti economici per finanziare i Paesi membri per la gestione dell’emergenza sanitaria ed economica. Il Professore, che l’UE la conosce bene avendo ricoperto i ruoli di Commissario per il Mercato Interno e poi quello per la Concorrenza, si è soffermato inevitabilmente anche sulla spaccatura della Maggioranza verificatasi nell’ultima riunione dell’Europarlamento tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. Secondo Monti, l’ostruzionismo della Lega e dei grillini in Europa è figlio soltanto di interesse politico, atto a rendere sempre più debole la posizione del Premier Giuseppe Conte ai tavoli di Bruxelles. Quelli che si considerano sovranisti, accusa l’ex Rettore della Bocconi, non hanno fatto altro che alimentare i pregiudizi di alcuni Paesi europei: danno l’impressione di un’Italia spaccata che chiede solidarietà, ma poi potrebbe rifiutarla. Spiega Monti: “I sovranisti sono tragicomici: vedono l’ombra della troika dove non c’è e non capiscono che proprio le loro politiche la farebbero arrivare”.
Come aggiunge HuffingtonPost, infatti, l’ex Premier ha mosse accuse pesanti anche nei confronti del Presidente Conte, reo di non aver parlato chiaro agli italiani sin dalla prima ora delle trattative europee, ed in qualche modo responsabile del clima ostile creatosi intorno alle misure del Mes. Racconta Monti: “Governare significa dire la verità ai cittadini, anche quando questo significa prendere misure impopolari. Conte, invece, ha prima governato con due forze populiste e adesso con una di queste come primo partito della maggioranza”. E ancora: “Chi ha fatto del Mes un mostro adesso può anche convincersi che senza condizionalità quello strumento vada bene; ma ormai tutta la sua base elettorale è pronta a scagliarsi contro chi dovesse dirlo”. Il Premier Conte, secondo Monti, è quindi costretto a rifiutare un Mes che potrebbe, con queste caratteristiche fare al caso dell’Italia, ma così facendo aprirebbe una crisi di Governo. Conclude Monti: “Difficile che possa farlo proprio per la natura della sua maggioranza, parte della quale si basa su una falsa narrazione, una vera fake history fatta di tante fake news. Vada in Parlamento a spiegare”.
Secondo il Professore dunque, lo spauracchio della Troika utilizzando per anni, anche dallo stesso Conte nel corso del Governo giallo-verde, impedisce ai sovranisti italiani di vedere l’efficacia, e la necessità del Mes uscito dai lavori dei Ministri delle Finanze UE. Una demonizzazione iniziata proprio otto anni fa, quando al Governo c’era proprio Mario Monti che, invece, si prende i meriti per aver evitato il default in quegli anni ed impedire l’arrivo vero della triade Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale. La prospettiva, dato il muro alzato dai Paesi del Nord, Germania e Olanda su tutti, per il 23 aprile, data della riunione dei Capi di Stato, per Monti è una richiesta del Consiglio Europeo alla Commissione per l’introduzione di nuovo bilancio, più corposo e che metta le basi per l’emissione da parte della stessa Commissione di bond europei. Questi, uniti all’azione della Bce, del Mes senza condizionalità, alla sospensione della Patto di Stabilità, potrebbero rappresentare un’azione molto utile alla causa italiana.
Continua Monti: “Il Mes non è mai stato una creatura malefica in sé, ma nella crisi dell’eurozona è stato utilizzato nei confronti di Paesi, con una serie di errori e durezze eccessive da parte della Ue e del Fmi, come in Grecia. Dunque è giusto guardare con grande attenzione la questione delle condizionalità”. E ancora: “Ma ho l’impressione che qualcuno, chiedendo condizionalità zero, cerchi in realtà un salvacondotto per poter fare in futuro qualsiasi disavanzo o debito pubblico”. Ciò che spaventa sono ad ogni modo, sono i rimborsi futuri. Per il Professore, proprio la paura della Toika e la demonizzazione del Mes, da parte dei sovranisti, potrebbe causare misure estreme da parte dell’europa. La strada di una maggiore tassazione sui redditi e di una lotta più intensiva all’evasione fiscale è l’unica strada percorribile: “Non voglio essere quello che dice sempre che ci vuole una patrimoniale, anche perché, a differenza di altri che ne parlano, una volta l’ho fatta. Ma da questo punto di vista anche la lotta all’evasione va intensificata”.
Fonte: Repubblica, HuffingtonPost
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