Berlino si prepara dal prossimo lunedì alla riapertura graduale, mentre il Ministero della Salute comunica che l’epidemia è sotto controllo. C’è ancora molta prudenza, ma i tedeschi sono pronti a riprendere la loro quotidianità, non le dovute precauzioni.
La Germania è pronta a ripartire, a piccoli ma decisi passi. Sarà il primo Paese europeo a farlo e, chiaramente, l’UE guarderà con attenzione ai dati tedeschi dei prossimi 15 giorni, per capire se è possibile tenere davvero sotto controllo l’epidemia. Come spiega Repubblica, il Ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, ha citato dati che permettono al Paese di guardare con, un cauto, ottimismo al futuro: “Abbiamo il virus sotto controllo. Ce l’abbiamo fatta, le misure restrittive del lockdown stanno dando i loro frutti. La strategia di contenimento è stata un successo”. E ancora: “La curva dei contagi era esponenziale, ma siamo riusciti a renderla lineare. In nessun momento il nostro sistema sanitario è finito troppo sotto pressione”. Questo perchè, ha spiegato l’esponente del Governo tedesco, una fitta rete di medici generici e specializzati, ha lavorato sul territorio evitando il propagarsi del contagio.
Spahn ha spiegato che, attualmente, la Germania ha 40mila posti di terapia intensiva, era 28mila prima dello scoppio della pandemia, e di questi ne sono occupati 30mila. Ha continuato il Ministro: “Nelle prossime settimane il 25-30% dei posti rimarrà ancora riservato ai pazienti Covid. Ma puntiamo a normalizzare gli ospedali prima della fine di maggio”. Come sottolinea La Stampa, i dati premiano la strategia tedesca: Lothar Wieler, Presidente dell’Istituto Koch, che si occupa dei dati dell’epidemia, ha spiegato che dal 12 aprile il numero dei nuovi pazienti positivi è inferiore a quello dei pazienti guariti, mentre sono in diminuzione da ormai più di 10 giorni i numeri dei decessi. Inoltre, dato significativo, la relazione tra i positivi e il numero dei nuovi contagi, il famoso R0, è sceso allo 0,7 (il Coronavirus ha un R0 iniziale di 2,8), ovvero ogni nuovo paziente infetta meno di una persona. Ha spiegato Wieler: “Vedremo se si tratta di un dato stabile. Il virus è entrato in questo Paese e resterà in questo Paese”.
Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio Statistico Destatis, il numero dei decessi totali registrati in Germania, nei mesi di gennaio, febbraio e nei primi 15 giorni di marzo, non è superiore a quello degli anni precedenti. La Germania infatti con oltre 140mila casi e 4.193 decessi ha, insieme alla Corea del Sud e il Giappone, la più bassa percentuale di letalità da Covid-19 nel mondo. Tutto questo è stato valutato dal Governo guidato dalla Cancelliera Angela Merkel, che ha disposto una riapertura a piccoli passi del Paese già da lunedì prossimo. Apriranno infatti alcuni esercizi commerciali, mentre resterà l’obbligo di tenere una distanza sociale di 1,5m e il divieto di assembramento per più di due persone. Va anche aggiunto che in Germania è stato soltanto “consigliato” di non uscire di casa. Riparte, anche se numerose aziende non aveva mai chiuso ma soltanto ridotto la loro produzione, anche il reparto industriale. Il gruppo Volkswagen ha annunciato che dalla prossima settimana inizieranno ad aprirsi i cancelli di alcuni stabilimenti del Paese. Uniche condizioni imposte dal Governo alle imprese sono la chiusura delle mense e dei bar, la messa in sicurezza dei lavoratori – le aziende dovranno fornire materiale protettivo – ed il controllo quotidiano, all’entrata e all’uscita, della temperatura corporea dei lavoratori.
Fonte: Repubblica, La Stampa