Il Governatore del Veneto ha parlato dei trattamenti che vengono effettuati nella Regione, la prima insieme alla Lombardia ad essere colpita dall’epidemia. E conferma che proseguono i tamponi su larga scala.
Morti in risalita e aumento della pressione in terapia intensiva. E’ il dato che emerge dalla comunicazione della Protezione Civile sul Coronavirus di oggi. I positivi in totale sono 103.616, con un incremento nelle ultime 24 ore di 1363 unità. Il 70% di questi è in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi. Ancora alti i decessi: 566; mentre il totale dei guariti è di 35425,+1224 unità.
Intanto il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nella consueta diretta Facebook per fare il punto della situazione sull’epidemia da Covid-19 che ha colpito il Paese, ha parlato dei farmaci sperimentati, tra i primi, in Italia, presso gli ospedali veneti. Come spiega Adnkronos, il Governatore ha parlato di risultati incoraggianti sul fronte della ricerca medica: “L’utilizzo dei farmaci sperimentali sta andando bene: funziona il farmaco per l’artrite reumatoide, così come quello antimalarico e funziona il cocktail di farmaci”. E continua: “Abbiamo capito che più che sulla polmonite interstiziale, bisogna colpire soprattutto le trombosi dei polmoni che vengono causate da questo virus, e che vengono curate con farmaci come l’eparina“. Zaia ha confermato che anche la somministrazione ai pazienti affetti da Covid-19 in isolamento domiciliare dell’antimalarico nelle prime fasi della malattia, sta dando buoni risultati. Inoltre la Regione è in attesa dell’arrivo di una grossa fornitura del farmaco giapponese Avigan dall’azienda farmaceutica Fuji.
Come aggiunge Fanpage, Zaia ha annunciato che firmerà in settimana una nuova ordinanza che prevede l’obbligatorietà della mascherina sui mezzi pubblici. Continua il Governatore: “Molti mi chiedono di riaprire le aziende. Vorrei ricordare che l’apertura delle imprese, così come quella delle scuole non compete alla Regione. Il lockdown di fatto non esiste più da settimane, dato che molte imprese hanno già riaperto e lavorano regolarmente”. Zaia sembra poi voler rispondere alle accuse di ritardi nel contrasto all’emergenza: “In questa emergenza noi in Veneto non abbiamo mai messo un medico nella condizione di dover decidere sul ricovero di un paziente o un altro. Cosa avvenuta in altri Paesi che talvolta vengono considerati più civili del nostro”. E conclude: “Noi i respiratori siamo andati a comprarceli anche in Svizzera, perché avevamo l’incubo di far reggere le terapie. I tamponi? Ormai siamo a 200mila in Veneto, la macchina funziona, siamo a pieno regime”.
Fonte: Adnkronos, Fanpage
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