I numeri dicono che l’attenzione resta ancora alta, ma la Regione Veneto prova a mettere in movimento piccoli pezzi di attività lavorativa. Firmata la nuova ordinanza che partirà dalla prossima mezzanotte.
Obbligo di mascherina, guanti e gel igienizzante per uscire di casa. Via al limite di 200 metri da casa per attività motorie, ma si dovrà restare in prossimità della propria abitazione. Chi ha una temperatura sopra i 37,5 gradi, invece, non potrà uscire di casa. Sono alcune delle misure contenute nella nuova ordinanza illustrata dal Presidente della Regione, Luca Zaia, che sarà in vigore fino al 3 maggio, informa Rai news. “L’emergenza non è finita. Ma l’ordinanza è un atto di fiducia verso i veneti”, ha detto Zaia in conferenza stampa, che sperimenta così una sorta di “lockdown” soft, più leggero di quello imposto fino ad ora. Attualmente, nel Veneto, ci sono 245 persone in terapia intensiva e 1.427 pazienti ricoverati, ha sottolineato Zaia. Sono invece 17.902 le persone in isolamento domiciliare; i morti negli ospedali sono 779; i dimessi 1721. Nella Regione, ad oggi, sono stati effettuati 203.194 tamponi.
Un provvedimento che era nell’aria già giorni fa, riferisce Adnkronos, quando il Governatore aveva riferito che l’utilizzo dei farmaci sperimentali sembrava avere ottimi risultati. Funziona il farmaco per l’artrite reumatoide, così come quello antimalarico. In particolar modo, la ricerca ha fatto passi avanti, capendo che bisogna colpire soprattutto le trombosi dei polmoni causate da questo virus, e che vengono curate con farmaci come l’eparina.
“In questa emergenza – aveva riferito Zaia -, noi in Veneto non abbiamo mai messo un medico nella condizione di dover decidere sul ricovero di un paziente o un altro, a differenza di quello che sta succedendo in altri paesi”. Le misure sembrano quindi aver funzionato, evitando un collasso delle terapie intensive nella regione. La nuova ordinanza, più che su nuove restrizioni, punta a garantire sempre di più la sicurezza dei cittadini. Se su certe cose ha avuto potere d’azione, su altre no. Non ha potuto fare molto per la riapertura delle aziende e delle imprese, né delle scuole. Sono infatti poteri che non competono alla Regione. Ma per Zaia, il lockdown di fatto non esiste più da settimane, dato che molte imprese hanno già riaperto e lavorano regolarmente.
Nell’ordinanza, è stato rinnovato l’obbligo di utilizzo di mascherine e guanti su tutti i mezzi di trasporto pubblico, luoghi a rischio per la concentrazione di utenti in spazi chiusi e ristretti. Fine del limite di 200 metri per le attività motorie, che dovranno comunque essere limitate a un’area vicina alle casa e vanno svolte sempre singolarmente. Per ogni spostamento fuori dalla propria abitazione è obbligatorio indossare i dispositivi di protezione individuale mentre, per quanto riguarda le feste del 25 aprile e del primo maggio, sarà possibile fare picnic solo all’interno di proprietà familiari e con i familiari conviventi.
Gli esercizi commerciali, come i supermarket, resteranno chiusi la domenica e i festivi, mentre è stata confermata l’attività dei mercati a cielo aperto non più solo alimentare ma anche di abbigliamento bimbi, con la conferma della perimetrazione e dei varchi vigilati in accesso e uscita con ingressi contingentati con mascherina e guanti. Un’altra novità riguarda “lo spostamento per l’assistenza al parto da parte del genitore, che è ammesso“. Concessioni anche agli sportivi: l’attività motoria è individuale e deve svolgersi in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno 2 metri dalle altre persone.
Aperte anche librerie e negozi di abbigliamento per neonati, come stabilito dall’ultimo decreto varato dal governo e in vigore fino al 3 maggio. “Abbiamo cercato di fare una cosa equilibrata e rispettosa con il primo obiettivo della salute dei cittadini”, dice Zaia. “I veneti sono un popolo eccezionale e dai dati ne viene fuori che abbiamo ridotto gli spostamenti del 50%”, ha concluso invitando i cittadini al buon senso nell’affrontare questo “lockdown soft”.
Fonte: Rainews, Adnkronos
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