Il prete toscano che adora bagnetti in piscina, scatenati balli africani in canonica e canta “Bella Ciao” a Messa stipa centinaia di presunti profughi come sardine in uno stanzone, con la “benedizione” dei soliti sinistri.
“Non è questo il tempo della dimenticanza” ha detto Papa Francesco nel messaggio ‘Urbi et Orbi’. “La crisi che stiamo affrontando non ci faccia dimenticare tante altre emergenze che portano con sé i patimenti di molte persone“. Le parole del Pontefice per la Pasqua, per le vittime dell’epidemia e con l’augurio di un’Europa veramente solidale. Senza dimenticare i migranti.
“Il Signore della vita si mostri vicino alle popolazioni in Asia e in Africa che stanno attraversando gravi crisi umanitarie, come nella Regione di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico“, ha detto il Pontefice nel suo messaggio per la Pasqua. “Riscaldi il cuore delle tante persone rifugiate e sfollate, a causa di guerre, siccità e carestia. Doni protezione ai tanti migranti e rifugiati, molti dei quali sono bambini, che vivono in condizioni insopportabili, specialmente in Libia e al confine tra Grecia e Turchia. E non voglio dimenticare l’isola di Lesbo“, ha aggiunto. “Permetta in Venezuela di giungere a soluzioni concrete e immediate – ha aggiunto -, volte a consentire l’aiuto internazionale alla popolazione che soffre a causa della grave congiuntura politica, socio-economica e sanitaria”
Non sono mancate parole rivolte alle vittime del Coronavirus e un messaggio all’Europa, scrive Rainews: “Non è questo il tempo degli egoismi – avverte il Pontefice – perché la sfida che stiamo affrontando ci accomuna tutti e non fa differenza di persone”. Poi, rivolge “uno speciale pensiero all’Europa”, ricordando che “dopo la Seconda guerra mondiale, questo amato continente è potuto risorgere grazie a un concreto spirito di solidarietà che gli ha consentito di superare le rivalità del passato”
E Papa Francesco in questo giorni ha voluto esprimere solidarietà e vicinanza a Mediterranea Saving Humans, la Ong impegnata nel salvataggio dei migranti nel mediterraneo. Riferisce Avvenire – il Pontefice ha scritto, di suo pugno, un biglietto di ringraziamento rispondendo ad una missiva ricevuta da Luca Casarini, capomissione della nave Mare Jonio, nonché leader di Sinistra italiana e protagonista delle contestazioni durante il G8 del 2001. Casarini, nella lettera inviata giovedì scorso al Papa aveva manifestato enorme preoccupazione e amarezza per tutti i divieti imposti alle navi Ong e per l’aggravarsi delle condizioni delle persone che si trovano in Libia e negli accampamenti in Grecia. Nel biglietto di risposta il Santo Padre scrive: “Grazie per tutto quello che fate. Vorrei dirvi che sono a disposizione per dare una mano sempre. Contate su di me”. E poi, rivolgendosi direttamente a Casarini, prosegue: “Luca, caro fratello, grazie per la pietà umana che hai davanti a tanti dolori. Grazie per la tua testimonianza che a me fa tanto bene. Sono vicino a te e ai tuoi compagni”.
Papa Francesco ha donato 20.000 euro al centro di accoglienza migranti di Vicofaro, gestito da Don Massimo Biancalani. Il sacerdote, qualche mese fa, aveva denunciato più volte il leader della lega Matteo Salvini.
Papa Francesco – riferisce La Nazione – ha scelto di aiutare il centro di accoglienza migranti di Vicofaro, in provincia di Pistoia, gestito da Don Massimo Biancalani. E’ stato proprio quest’ultimo a rendere nota la notizia: “Siamo contentissimi. Questa cifra ci permetterà di fare lavori importanti e ci fa sentire la vicinanza del papa nella nostra missione di aiuto ai poveri.“. E’ stato il commento di Don Biancalani.
La donazione è arrivata tramite un bonifico bancario firmato dall’elemosiniere del santo padre, il cardinale Konrad Krajeski. La diocesi di Pistoia ha dichiarato che si stanno investendo importanti cifre per l’accoglienza dei migranti, per garantire loro ambienti dignitosi al loro trasferimento. E nelle scorse ora, in vista della Santa Pasqua – riferisce Alanews – monsignor Konrad Krajeski, ha portato uova e colombe agli migranti della Salem Palace che si trovano in una struttura occupata alla Romanina di Roma Il Cardinale aiutato dai volontari ha portato uova pasquali e colombe
Don Biancalani è lo stesso parroco che, qualche mese fa, denunciò il capo del Carroccio Matteo Salvini il quale aveva raccolto e riportato le lamentele di alcuni abitanti di Vicofaro. In seguito alla decisione del sacerdote di accogliere i migranti nella sua parrocchia, alcuni abitanti del paese avevano lamentato scene moleste ad ogni ora del giorno e della notte. Alcuni sostenevano di aver visto immigrati accoppiarsi sui cofani delle automobili sotto gli occhi di tutti. Matteo Salvini aveva riportato sul suo profilo Twitter quanto i cittadini stessi avevano lamentato ai microfoni della trasmissione Fuori dal Coro in onda sulle reti Mediaset.
Per tutta risposta Don Biancalani – riporta Adnkronos – aveva commentato: “Ah sì, tu diffami il mio paese divulgando menzogne? E io ti denuncio di nuovo”. “Di nuovo” poiché questa era già la seconda denuncia che Don Biancalani sporgeva contro il leader leghista. La prima fu sporta nel gennaio 2018 quando il leader del Carroccio sedeva al Viminale. In quell’occasione Salvini era reo di aver definito “presunti profughi” quelli che, invece, erano migranti recensiti dalla prefettura. E giù di denuncia. Lo scorso novembre, addirittura – riporta Il Fatto Quotidiano – Don Biancalani aveva annunciato che sarebbe sceso in piazza con il movimento antisalviniano delle Sardine e che a fine messa avrebbe fatto cantare “Bella Ciao”.
Fonte: Adnkronos, Il Fatto Quotidiano, Matteo Salvini Twitter, La Nazione, Avvenire, Alanews
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