In un emendamento al Decreto Cura Italia, a firma di Graziano Delrio e Fabio Melilli, si propone una Covid-tax per i redditi superiori agli 80mila euro. Critiche dall’opposizione e dagli alleati di Governo, con il Premier Conte costretto ad intervenire per calmare le acque nella Maggioranza.
Polemiche tra il Governo e l’opposizione, e all’interno della stessa Maggioranza, per la proposta, contenuta in un emendamento presentato alla discussione del Decreto “Cura Italia”, a firma del Capogruppo alla Camera del Partito Democratico Graziano Delrio e dell’Onorevole Fabio Melilli. Come spiega Il Corriere della Sera, l’ex Ministro vorrebbe l’introduzione di una tassazione, definita contributo di solidarietà, per i redditi superiori agli 80 mila euro, da versare nell’anno corrente e nel 2021, per fare fronte all’emergenza economico e sociale nata dalla pandemia da Covid-19. Il contributo versato sarà deducibile, e va, secondo le prime previsioni, da alcune centinaia di euro, per i redditi fissati sugli 80mila, fino a decine di migliaia per i redditi superiori al milione di euro.
Secondo il Capogruppo Dem il gettito per lo Stato si attesterebbe a 1,3 miliardi di euro all’anno. Delrio ha fatto sapere vi è piena sintonia nel PD a lavorare sul tema. Spiega Delrio: “Ci sono famiglie che in questi giorni non hanno risorse sufficienti per provvedere all’acquisto nemmeno dei beni di prima necessità: c’è un rischio povertà per un ulteriore milione di bambini“. E ancora: “Un primo intervento è stato messo in campo dal Governo. Tutti i Sindaci, segnalano la grande quantità di richieste che vengono presentate da famiglie in difficoltà”. E chiosa: “Ad uno strumento del genere, oggi sicuramente necessario, si è già fatto ricorso in passato da governi di diverso colore“.
Come specifica l’ultimo rapporto dell’Istat, il 45% dei contribuenti, che dichiarano il 4,2% dell’Irpef totale, si colloca nella fascia di reddito fino a 15mila euro, mentre in quella che va dai 15mila ai 50mila rientra il 50% dei contribuenti che dichiara il 57% dell’Irpef totale. Solo il 5,3% dei contribuenti si colloca sopra i 50mila euro, versando il 39% dell’Irpef totale. Ci sono inoltre circa 35mila persone con un reddito complessivo di oltre 300mila euro, che rappresenta lo 0,1% del totale dei contribuenti, per l’ammontare complessivo di 321 milioni di euro.
Dura la replica dell’opposizione. Il leader della Lega Matteo Salvini promette battaglia in Parlamento: “Il Pd vuole mettere una patrimoniale? Questi sono matti, li fermeremo”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Forza Italia, che replica con le parole del Deputato Giorgio Mulè: “Ecco servita l’anticamera della patrimoniale, l’attentato ai risparmi e ai sacrifici degli italiani È l’unica manovra che vede d’accordo grillini, Pd e sinistre variegate al governo. Sono i frutti di una maggioranza pericolosa e incapace per il Paese. Vanno fermati”. Malumori anche nella Maggioranza, con i renziani di Italia Viva si oppongono alla proposta Dem: “In una vera e propria emergenza liquidità chiedere soldi agli italiani è una follia”, spiegano i Parlamentari Luciano Nobili e Silvia Fregolent. Che concludono: “Nel momento in cui le misure che abbiamo previsto dai 600 euro alla cassa integrazione ancora non sono arrivati agli italiani gli chiediamo soldi?. Questo è il momento in cui bisognerebbe ridurre la pressione fiscale”.
A prendere le distanze anche il Movimento 5 Stelle. Come spiega Il Fatto Quotidiano, il reggente M5S, il Sottosegretario all’Interno Vito Crimi, manda un messaggio chiaro al Partito Democratico: “È una loro iniziativa. Ora non è il momento di chiedere ulteriori sacrifici agli italiani, rimaniamo contrari a qualunque forma di patrimoniale”. Continua Crimi: “Le risorse le dobbiamo trovare dentro il Paese, ridiscutendo interventi non necessari come la Tav e attraverso l’Europa, con strumenti nuovi e realmente efficaci”. A fine giornata è arrivata anche la presa di distanze da Via del Nazareno, dove i dirigenti della Segreteria Dem, in una nota fanno sapere: “Si tratta di una proposta autonoma del gruppo parlamentare. Il partito era a conoscenza del fatto che c’era una discussione all’interno del gruppo su questo tema”.
A ribattere è lo stesso Deputato Melilli, che insiste: “Credo non ci sia nulla di più strumentale che scambiare la opportuna e necessaria solidarietà con chissà quale volontà perversa di tassare gli italiani”. E conclude: “Non crediamo ci sia nulla di straordinariamente scandaloso se viene chiesta qualche decina di migliaia di euro a chi guadagna due o tre milioni di euro l’anno”. A chiudere, per il momento, la questione è un intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, durante la conferenza in cui ha annunciato la proroga della misure di isolamento fino al 3 maggio, ha dichiarato: “Il governo non ha fatto propria nessuna proposta di patrimoniale, né è all’orizzonte. Ne ho sentito per la prima volta oggi”.
Fonte: Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano
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