Il commissario straoridinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, invita a non abbassare la guardia perché non è ancora il momento di tornare alle vecchie abitudini.
Nei giorni scorsi la linea dei contagi del Covid 19 ha iniziato a scendere e i reparti di terapia intensiva hanno iniziato ad essere meno affollati. Notizie che sembrano riuscire a farci intravedere uno spiraglio di luce. A dare speranza, anche il professor Silvio Garattini, secondo cui l’arrivo di un vaccino, unica soluzione reale per combattere l’epidemia, potrebbe essere imminente. Di tutt’altro avviso Domenico Arcuri, il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus. Arcuri – riporta la Repubblica – invita tutti a non cadere preda di facili ottimismi solo illusori, in quanto siamo tutti ancora ben lontani dall’uscita del tunnel. Dunque, non possiamo ancora abbassare la guardia. “Attenti alle illusioni ottiche e ai pericolosi miraggi.Per il momento nessun liberi tutti per ritornare alle vecchie abitudini”. E ha aggiunto: “Il virus si è già portato via 16.523 vite umane, non cancellate mai questo numero dalla memoria”.
Buone notizie, invece, sul fronte dei dispositivi di protezione individuale. Il commissario spiega che, nelle prossime settimane, l’Italia potrà contare su 650 milioni di mascherine. Infatti il Governo ha stanziato 16,3 miliardi di euro per le aziende che vogliono incrementare la produzione di questi dispositivi oppure convertirsi e iniziare a produrle ex novo. Al momento le aziende che hanno ricevuto dal’ISS l’autorizzazione per la commercializzazione sono la Parmon, la Fater, la Conrservice e la Fippi. E, siccome nei giorni scorsi sono state segnalate mascherine vendute a prezzi esorbitanti, Arcuri puntualizza che in tutti i casi segnalati le Forze dell’ordine sono già intervenuti e si valuterà, nelle prossime settimane, se arrivare ad un “prezzo amministrato”. Il Governo sta lavorando anche affinché non vi siano pericolosi squilibri tra Nord e Sud nella distribuzione dei dispositivi medici.
Per quanto riguarda l’obbligo all’utilizzo della mascherina voluto da alcuni governatori regionali come Attilio Fontana in Lombardia, Arcuri spiega che, per ora, il compito principale del Governo è fornire del numero massimo possibile le strutture sanitarie impegnate nella lotta contro il Coronavirus. Distribuirla ai cittadini sarà, eventualmente, un compito delle singole Regioni che optano per l’obbligo. Ma il commissario auspica che vi sia la maggiore uniformità possibile in merito su tutto il territorio nazionale. Tuttavia – spiega il Corriere della Sera – Arcuri precisa che,in una ipotetica “fase 2” di contrasto all’epidemia, tutti dovremo convivere con l’idea di utilizzarle. Certo i cittadini non saranno dotati di mascherine Ffp3 o Ffp2 come i medici ma di semplici mascherine chirurgiche. L’ultima parola, però,ricorda il commissario straordinario, spetterà al Governo sulla base della valutazione del comitato scientifico
Fonte: Repubblica, Corriere della Sera
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