Il Capo della Protezione Civile, anticipa le possibili nuove mosse del Governo e smorza qualsiasi entusiasmo sull’alleggerimento delle misure di contenimento. Per la fase due si dovrà attendere, e non è chiaro in quale misura verrà applicata.
Fine della quarantena? Sull’argomento scrive Il Giornale, il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha parlato nel corso di in un’intervista rilasciata a “Radio Anch’io” tentando di fare il punto della situazione, a pochi giorni dalla proroga delle misure di quarantena, di altri 15 giorni, annunciate dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Borrelli ha ammesso che, il 13 aprile, non è una data verosimile per un’ipotetica riapertura, seppure parziale, delle attività: “Fino al primo maggio di certo. Insomma, dovremo stare in casa per molte settimane”.
Nel corso di un’intervista rilasciata a Massimo Giannini per il programma “Circo Massimo” su Radio Capital, lo stesso Borrelli ha sottolineato, come già detto dal Premier, l’incertezza del momento: pertanto si valuterà di volta in volta, con l’aiuto della Comunità Scientifica, il prolungamento delle misure di contenimento. Borrelli ha ribadito tale concetto, facendo però presente che, per l’alleggerimento della quarantena, è troppo presto parlarne.
La preoccupazione maggiore del Governo è la cosiddetta seconda ondata. Desta preoccupazione la situazione di Hong Kong, dove, dopo l’alleggerimento della quarantena, si è registrato un ritorno dei contagi talmente alto da imporre di nuovo un lockdown totale. Si rischia dunque, con un’apertura anticipata, di vanificare gli sforzi fatti dalla popolazione sino ad ora. Fa ad ogni modo effetto, e ha destato più di qualche perplessità, che il Capo della Protezione Civile abbia dato questa notizia, pochi giorni dopo il nuovo Decreto di Palazzo Chigi. Se è vero, com’è vero, che dipende tutto dall’andamento dei contagi, si ha la sensazione che l’Esecutivo stia navigando troppo a vista, quasi come aspettasse passivamente il corso degli eventi.
Nell’intervista rilasciata a Radio Capital, Borrelli ha parlato anche della cosiddetta fase due, ovvero quella che il Premier Conte ha definito come: “Il periodo di convivenza con il virus”. Un periodo di alleggerimento molto delicato, al quale si potrà pervenire dopo una programmazione attenta, ed enorme. Prima di riaprire alcuni settori produttivi, quelli più vicino al settore logistico e agroalimentare che nel corso dell’emergenza non si sono fermati, occorrerà valutare bene l’andamento epidemiologico.
L’Istituto Superiore della Sanità sta cercando di mettere in piedi, con l’aiuto dell’Istat, una banca dati figlia di una ricerca sierologica a tappeto. Tutti coloro immuni al Covid-19, perchè hanno già sviluppato anticorpi in seguito all’infezione, potranno gradualmente tornare alla loro vita pre-quarantena. Si pensa inoltre all’uscita dalle misure di contenimento in base alle fasce d’età, con ultimo gli anziani e le persone più a rischio. Spiega il Capo della PC: “Dai dati che abbiamo siamo in una situazione stazionaria, dobbiamo aspettare la fase di decrescita. Non vorrei dare date, però sicuramente il 16 maggio è un periodo di tempo lungo, in cui potremmo avere dei risultati ulteriormente positivi”.
Fonte: Il Giornale, Radio Capital
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