L’ex Presidente della Camera, Laura Boldrini ha commentato la notizia riguardante i moduli per le autocertificazioni legate al Coronavirus, nei quali gli articoli determinativi vengono declinati solo al maschile.
Ci sono diritti che non devono mai passare in secondo piano, nemmeno durante una tragica emergenza come quella legata al Coronavirus. Almeno questo è il pensiero dell’ex Presidente della Camera, Laura Boldrini. Boldrini – riferisce Il Giornale – nel corso di un’intervista alla trasmissione radiofonica Un giorno da Pecora, in onda su Radio 1, si è soffermata su un aspetto che forse era sfuggito a molti e pure a molte: la discriminazione in base al genere. Non che il Covid 19 faccia discriminazioni, anche se, tuttavia, le statistiche ci dicono che le vittime sono per la maggior parte uomini. No, secondo Boldrini le discriminazioni sono contenute nei moduli per le autocertificazioni. La ex Presidente, su precisa domanda dei conduttori – ha risposto su un’osservazione proveniente da Non Una di Meno che ha osservato come gli articoli determinativi spesso vengono declinati ancora solo al maschile, come se il genere “maschile” rappresentasse la totalità della specie umana. Un problema che si è riproposto nei moduli di autocertificazione. Non viene lasciato spazio alle donne, dunque. Ma la ex numero uno della Camera. ha risposto in maniera coerente con la propria storia, senza tuttavia alzare il tono delle polemica: “Ancora non scatta automaticamente l’idea di mettere gli articoli sia al femminile sia al maschile. Esistono due generi: maschile e femminile. Si fa ancora molta fatica a recepire questo concetto. Basterebbe molto poco. Ma io sono ottimista. Ci si arriverà”. Già il mese scorso – riportava la Repubblica – Laura Boldrini, insieme ad una delegazione di deputate, aveva incontrato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per sottolineare il ruolo fondamentale delle tante donne – scienziate, mediche e infermiere – in campo per far fronte a questa tremenda emergenza che ha investito l’Italia. E si era discusso di provvedere a pareggiare gli stipendi e le posizioni ai vertici aziendali da cui, ancora oggi, spesso, le donne vengono escluse.
E oltre alle questioni di “genere”, Laura Boldrini – sempre nel corso dell’intervista a Radio 1 – si è soffermata anche su altri problemi legati al Coronavirus. Dalla sua proposta di spostare il Parlamento all’Eur, rifiutata in quanto ritenuto il tutto troppo complicato, fino alla Politica estera e alla situazione dell’Ungheria in particolare. Boldrini ha commentato negativamente le decisioni prese dal presidente ungherese Victor Orban: “Orban, con il pretesto dell’emergenza sanitaria, sta iniziando a trasformare l’Ungheria in una dittatura. L’Europa dovrebbe intervenire”. Infine ha concluso sottolinenado i meriti dell’attuale Governo Conte bis che, il 31 marzo, ha approvato un decreto che ridurrà le tasse sugli stipendi di milioni di lavoratori e lavoratrici. “Il taglio del cuneo fiscale lo avevamo deciso nella Legge di Bilancio. Anche nei momenti di crisi le promesse vanno mantenute”.
Fonte: Repubblica, Un Giorno da Pecora, Non Una di Meno, Il Giornale
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