Una circolare del capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione richiama l’attenzione dei prefetti sulle disposizioni adottate per la prevenzione della diffusione del virus COVID-19, nell’ambito del sistema di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e dei centri di permanenza per il rimpatrio.
Una circolare inviata ai prefetti dal Viminale ha lo scopo di prevenire la diffusione del virus COVID-19 nell’ambito del sistema di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e dei centri di permanenza per il rimpatrio. L’obiettivo di Lamorgese, si legge nella nota riportata da Il Giornale, è quello di assicurare nelle strutture di accoglienza il rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus previste a livello nazionale, al fine di evitare l’esposizione ai rischi di contagio per i migranti accolti e per gli operatori. Ciò che deve essere rispettato, in particolare, è l’obbligo di rimanere all’interno delle rispettive strutture, anche per i migranti. Inoltre, questi ultimi, all’arrivo, dovranno essere controllati per accertare che “non presentino patologie infettive ed in particolare sintomi riconducibili al virus COVID 19″.
I migranti, si legge nella nota, saranno sottoposti ad uno screening da parte delle autorità sanitarie e successivamente siano applicate le misure di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni. Al termine di tale periodo, in caso di mancata positività al virus, i migranti potranno essere trasferiti in altra struttura di accoglienza, previo rilascio di idonea certificazione sanitaria. Quanto agli immigrati già presenti in strutture, gli enti gestori, con l’ausilio dei mediatori culturali, dovranno mantenere informati gli ospiti circa i rischi della diffusione del virus; circa le prescrizioni igienico-sanitarie da adottare; circa le misure di prevenzione da attuare, come il distanziamento all’interno dei centri.
“Sempre in considerazione della preminente esigenza di impedire gli spostamenti sul territorio e sino al termine delle misure connesse all’emergenza in atto – si legge nella nota – dovrà essere garantita e monitorata la prosecuzione dell’accoglienza anche a favore di coloro che non hanno più titolo a permanere nei centri”. Il timore, infatti, è che la propagazione del virus all’interno delle strutture per immigrati possa esplodere in maniera incontrollata. A tal fine, i prefetti sono chiamati a monitorare il rispetto delle prescrizioni e a intercettare eventuali difficoltà operative sul territorio, anche assumendo ulteriori iniziative d’intesa con le altre istituzioni locali, in particolare sanitarie.
Fonte: Il Giornale, Viminale Twitter
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