Lo psichiatra Alessandro Meluzzi sostiene l’efficacia del Plaquenil, il farmaco sperimentato da Roberto Burioni che, intanto, è diventato introvabile nelle farmacie.
Il Plaquenil è il farmaco della speranza. Un antimalarico, vecchio di 70 anni, potrebbe essere efficace nel caso del Coronavirus se usato prima e dopo l’infezione. Lo ha affermato il virologo Roberto Burioni, ospite a Che tempo che fa, da Fabio Fazio, che ha rivelato come i suoi studi sull’applicazione dell’idrossiclorochina, associato ad un antibatterico, starebbero dando buoni risultati contro il Covid-19. Da quel momento, sembra che il Plaquenil sia diventato introvabile nelle farmacie. Infatti, il farmaco sul mercato italiano non è reperibile.
La denuncia, informa Il Messaggero, arriva dallo Smi, il Sindacato dei medici, che ha scritto al Premier Giuseppe Conte, al Ministro della Salute Roberto Speranza, alla Protezione civile e all’Aifa, per chiedere “l’urgente diffusione sul territorio nazionale di linee guida validate, rivolte ai medici di famiglia, sull’uso di tali farmaci rapportato alle varie fasi della malattia”. Proprio l’Aifa ha dato sì il via libera alla distribuzione, ma solo nelle farmacie ospedaliere. Quindi, sul territorio non c’è. “Eppure sembra ridurre sensibilmente la percentuale di pazienti le cui condizioni evolvono in polmonite interstiziale”, dice Giuseppina Onotri, segretaria generale dello Smi.
A sostenere i suoi benefici c’è anche Alessandro Meluzzi che, ospite a Stasera Italia, spiega: “Ricordatevi che c’è un farmaco, che costa sei euro a scatola, che è un salvavita formidabile“. Secondo lo psichiatra, i francesi lo starebbero già utilizzando, ma in Italia lo si utilizza poco. Il motivo? Costa troppo poco, ed è un farmaco fuori mercato. Eppure, efficace ed economico. “Questa sarà una delle poche ragioni per cui non sarà propagandato. Ma io mi assumo la responsabilità di dirlo a 60 milioni di persone”, ha ribadito Meluzzi.
Intanto, in Francia il Governo ne ha limitato la vendita perché molti cittadini lo acquistavano come prevenzione contro il Coronavirus. Nelle farmacie italiane, invece, non ce n’è traccia. La produzione c’è, ma non da soddisfare la domanda. Infatti, l’idrossiclorochina è utilizzata anche come antireumatico e, evidenziano i medici, c’è chi ha fatto incetta di scorte, depauperando il mercato. La soluzione potrebbe essere in India, dove c’è infatti un’azienda che lo produce. Diverse imprese italiane, già contattate dal centro studi dello Smi, sarebbero pronte a importarlo e a distribuirlo in Italia. Ma le esportazioni da parte dell’India sono chiuse e il via libera non è ancora arrivato.
Secondo Burioni, i test effettuati nel laboratorio di virologia del San Raffaele di Milano, hanno dimostrato che il farmaco può bloccare il virus se somministrato prima e dopo l’infezione, associando profilassi e terapia. Il Plaquenil, medicinale antimalarico utilizzato nel passato e testato nel 2005 anche sulla Sars, ha avuto infatti effetti positivi durante le sperimentazioni all’ospedale San Raffaele di Milano. Eppure, come spiega lo stesso virologo Burioni, bisogna andarci piano: “I dati di laboratorio sull’efficacia del Plaquenil sono un punto di partenza e non un punto di arrivo. In mancanza di studi clinici è sbagliato assumere questo farmaco, anche perché poi non è disponibile per chi ne ha davvero bisogno“, ha scritto su Twitter. Il medico ha anche ribadito di non comprarlo in modo sprovveduto, in quanto gli effetti collaterali sono molteplici. Ma, ormai, il danno è fatto.
Come ho detto chiaramente, i dati di laboratorio sull'efficacia del Plaquenil sono un PUNTO DI PARTENZA E NON UN PUNTO DI ARRIVO. In mancanza di studi clinici è sbagliato assumere questo farmaco, anche perché poi non è disponibile per chi ne ha davvero bisogno.
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) March 31, 2020
Fonte: Roberto Burioni Twitter, Il Messaggero, Stasera Italia, Che tempo che fa