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Cronaca

Coronavirus, non bisogna farsi trovare impreparati dalla seconda ondata epidemica

Anche se siamo in piena emergenza sanitaria, è opportuno guardare oltre. Il Covid-19 avrà diverse ondate, altrettanto devastanti. Ecco perchè a Tokio e a Washington si discute già dell’autunno prossimo.

Il Governo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte protrarrà le misure di contenimento per altri 15 giorni dopo la scadenza. E, nel mentre, si discute di aperture a scaglioni e lockdown intermittenti. Perchè quando avremo raggiunto il picco dell’ondata primaverile del Covid-19 non potremo dire certo di essere usciti dall’emergenza. Fino a quando non sarà possibile una cura definitiva, o un vaccino, che non sarà pronto prima di 12-18 mesi, non sarà possibile pensare ad un ritorno alla “normalità”. Se le misure dovessero funzionare saremo riusciti ad abbassare la curva dei contagi e a spalmarla sul lungo periodo, per evitare cifre altissime di pazienti positivi che metterebbero, così come hanno fatto in queste settimane, le nostre strutture sanitarie in grave difficoltà. Il rischio della cosiddetta seconda ondata è reale e bisogna farci i conti. Si spera che l’arrivo dell’estate possa dare una tregua e permettere una riorganizzazione adeguata per affrontare il virus nell’autunno-inverno prossimo.

La seconda ondata epidemica potrebbe avere effetti devastanti sul nostro Paese. Al momento non abbiamo dati certi sul reale numero dei contagiati in Italia e, in alcune zone del Paese come Bergamo, Brescia e Lodi, abbiamo addirittura dei problemi nel conteggio dei decessi. In altre parole non sappiamo quanti saranno gli asintomatici che, se dovessero essere allentate le misure, si ritroverebbero di nuovo fuori casa. Un rischio che il nostro Paese, uscito a pezzi dalla prima ondata, non può permettersi di certo. Si stanno valutando, a tal proposito, varie soluzioni, come quella delle chiusure ad intermittenza, ovvero l’alleggerimento della quarantena in estate e il ritorno delle restrizioni totali per l’autunno.

Qualche risposta potrebbe arrivare dall’estero. Come scrive Il Corriere della Sera, in Giappone, da qualche giorno, si discute del ritorno dei contagi. Il Paese del Sol Levante, che giorni fa ha ufficialmente dichiarato la sospensione dei Giochi Olimpici previsti in estate a Tokyo, sta varando la possibilità di introdurre misure più restrittive rispetto a qualche settimana fa. Il Governo giapponese, infatti, non ha mai introdotto un lockdown definitivo, limitandosi a consigliare ai cittadini di ridurre le proprie uscite soltanto allo stretto necessario. In Giappone, al momento, sono stati registrati 1.900 casi e 56 decessi. Cifra che si sospetta sia sottostimata dato il numero relativamente basso di tamponi effettuati e le condizioni degli altri Paesi orientali, Cina e Corea del Sud su tutti. A Tokyo, la scorsa settimana è scattato il campanello d’allarme: la città sino ad allora, aveva contato 430 casi; numero aumentato di 40 unità venerdì, 63 sabato e 68 domenica. Un trend in crescita che preoccupa e potrebbe anticipare la temibile seconda ondata.

La Governatrice della Capitale, Yuriko Koike, ha chiesto ai 14 milioni di abitanti, di ridurre gli spostamenti significativamente sino al 12 di aprile. Ma nessuna norma è stata introdotta in tal senso. Ha spiegato Koike: “Siamo di fronte a una fase decisiva nella prevenzione di una crescita esplosiva nelle infezioni”. Più allarmistico invece il messaggio Satoshi Kamayachi, Dirigente dell’Associazione Medica, che invita le Autorità cittadine ad intervenire al più presto: “Se aspettiamo ancora a dichiarare l’emergenza, sarà troppo tardi”. Il Premier Shinzo Abe ha fatto sapere che al momento non ha intenzione di introdurre misure di quarantena. Ma l’allarme della città di Tokyo potrebbe presto far tornare il Governo sui propri passi.

E di seconda ondata si parla anche negli Stati Uniti, dove la pandemia da Covid-19 sta mettendo in ginocchio la città di New York. Come spiega Tgcom24, il Presidente Donald Trump ha dichiarato che il Paese è pronto ad un’eventuale seconda ondata. L’allarme è stato lanciato dal virologo e consulente per l’emergenza della Casa Bianca Anthony Fauci, che ha spiegato: “Potrebbe davvero accadere, ma sarebbe tutta un’altra cosa. grazie alla maggiore capacità di fare i test e alla possibilità di arrivare a un vaccino”. Si spera dunque che il tempo concesso dal virus nella sua fase calante possa servire per la riorganizzazione delle strutture sanitarie. E per non farsi cogliere impreparati una seconda volta.

 

Fonte: Il Corriere della Sera, Tgcom24

Pubblicato da
Mario Cassese

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