Il co-fondatore dei Cinque Stelle, Beppe Grillo, dopo un mese di “silenzio stampa” torna sulla scena e propone il reddito universale come soluzione per superare la crisi economica che seguirà al Coronavirus.
Era più di un mese che il co-fondatore dei Cinque Stelle, Beppe Grillo, non si faceva sentire. Il suo ultimo post, infatti – ricorda la Repubblica – risale al 29 febbraio quando lanciò l’hastag “siamo tutti cinesi”. Ma ora dopo che l’istituto finanziario Goldman Sachs ha previsto un crollo del Pil dell’11,6% per l’Italia e dopo che vari esponenti politici stanno lanciando proposte per salvare l’economia del nostro Paese, anche Grillo ha deciso di tornare sulla scena. E così, sul suo blog, ha lanciato una proposta in linea con le politiche economiche del movimento da lui fondato: il reddito universale. E se il reddito di cittadinanza è previsto solo per i disoccupati, il reddito universale, invece, nelle idee di Grillo, dovrebbe essere per tutti. “Un reddito di base universale, per diritto di nascita, destinato a tutti, dai più poveri ai più ricchi”. Il fondatore del Movimento Cinque Stelle motiva la sua proposta sostenendo che, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale del Lavoro, la disoccupazione potrebbe colpire 25 milioni di persone. Milioni di persone, dunque, cadranno sotto la soglia di povertà. Un tentativo, quindi, di salvare l’economia partendo dal basso, dal potere di acquisto dei singoli e non dal lavoro.
“Se nel 2007 avevamo affrontato una crisi finanziaria, che si era propagata all’economia italiana, qui – scrive Grillo – siamo di fronte a qualcosa di molto più radicale, una crisi che investe tutti i settori. Forse alcune filiere non si riprenderanno mai o non torneranno più come prima“. E ha aggiunto “Abbiamo sempre detto che circa il 50% dei posti di lavoro negli anni sarebbe scomparso per l’automazione e i cambiamenti tecnologici. Quei cambiamenti adesso sono avvenuti non in anni, ma in un solo mese. Con un colpo di tosse“.
Sì, ma dove prendere i soldi? Beppe Grillo lo spiega parlando di “tassazione delle grandi fortune, dei grandi colossi digitali e tecnologici” e attraverso “imposte sui redditi da capitale e sulla proprietà intellettuale” . Oppure le cosiddette “ecotasse” spiega ancora, ossia “una tassa sui combustibili fossili come carbone, petrolio e gas“. In altre parole “un dividendo del rendimento economico di un capitale pubblico, che attinge dalle compagnie fossili. Ogni anno, una parte delle entrate derivanti dal petrolio statale” spiega ancora l’ideologo del Movimento – dovrebbe essere “messa in un fondo. Il governo piuttosto che spendere quel denaro, lo restituisce ai cittadini residenti, bambini compresi, attraverso un dividendo annuale“.
Alla proposta di Grillo ha prontamente risposto il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Renzi, nei giorni scorsi, aveva parlato di riaprire scuole e fabbriche al più presto per non infliggere un colpo mortale all’economia italiana. Ora l’ex premier, sul suo profilo Twitter, ribadisce la sua idea per salvare l’economia, idea del tutto antitetica a quella grillina. Infatti se Grillo propone un reddito di base senza lavorare, Renzi preme l’acceleratore sull’importanza di rimetterci tutti, e quanto prima, a lavoro, a fare impresa. Queste le parole del capo di Italia Viva: “Grillo propone decrescita felice e reddito di cittadinanza. Io propongo crescita e lavoro”.
Il disegno di Beppe Grillo è chiaro: decrescita felice e reddito di cittadinanza. Il senso delle mie interviste di questi giorni è l’opposto: servono crescita e lavoro. Ecco perché bisogna pensare subito a COME riaprire ad aprile. Adesso ci stiamo giocando il futuro. Adesso!
Fonte: Repubblica, Matteo Renzi Twitter, Il blog di Beppe Grillo