Renzi: “Dobbiamo convivere con il Coronavirus. Riapriamo l’Italia”

L’ex Premier è insoddisfatto delle misure previste nel Decreto “Cura Italia” per le piccole e medie imprese. E va allo scontro diretto con la Maggioranza chiedendo una riapertura delle aziende e delle scuole in breve tempo.

Matteo Renzi, Coronavirus - Leggilo.org

 

Matteo Renzi ha deciso di alzare l’asticella dello scontro, mostrando le crepe di una Maggioranza di Governo che non è per nulla unita sulle misure da adottare per affrontare l’emergenza sanitaria, ed economica, da Covid-19 che sta colpendo il nostro Paese. Nei giorni scorsi il leader di Italia Viva ha deciso di dare la prima, significativa, stoccata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nell’aula del Senato. Come scrive Fanpage, Renzi non solo ha criticato apertamente le misure adottate dall’Esecutivo nel Decreto “Cura Italia”, che si occupa dell’aspetto economico della crisi che sta attraversando il Paese, ma ha anche accusato la Maggioranza di cui fa parte di ritardi ed errori nell’affrontare l’emergenza sanitaria. Ha spiegato il Senatore fiorentino: “Non possiamo fare gli stessi errori per l’economica, replicando i ritardi che ci sono stati nell’emergenza sanitaria”. E ancora: “Trump ha fatto la scelta giusta dal punto di vista economico. Anche la Merkel in Germania. Noi noi. Non bastano 50 miliardi di euro. Facciamo un unico decreto, non uno al mese”. Dopo l’intervento a Palazzo Madama, l’ex Premier ha continuato il suo attacco dalle sue pagine social. Scrive Renzi: “Non vogliamo morire di Covid, ma non vogliamo morire di fame. L’emergenza durerà anni, bisogna convivere con il virus”.

L’attacco di Italia Viva al Premier Conte è frontale e rischia, in un momento così delicato per l’Esecutivo, di dare una forte spallata alla Maggioranza. Renzi spinge per un Governo straordinario, mentre si fanno sempre più insistenti le voci che vogliono l’ex Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi papabile traghettatore del Paese nell’emergenza sino alle prossime elezioni. In un’intervista rilasciata stamane al quotidiano Avvenire, Renzi rilancia la sua proposta e chiede apertamente al Governo di rivedere le misure di contenimento, specie per quel che riguarda le aziende considerate “non strategiche” e quindi chiuse dal precedente Decreto Emergenza. Spiega Renzi: “La strada sarà una sola: convivere uno o due anni con il virus. Sono tre settimane che l’Italia è chiusa e c’è gente che non ce la fa più. Bisogna riaprire. Per questo che le istituzioni devono agire senza perdere nemmeno un giorno”. Per il senatore, anche se gradualmente, bisogna riaprire non solo le aziende chiuse ma incentivare nuovi cantieri, dare un impulso tramite l’azione pubblica all’economia. E fissa delle date: Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua, poi le scuole. Bisogna garantire gli esami, si torni a scuola il 4 maggio. Almeno gli studenti delle medie e quelli delle superiori”.

Renzi propone test a tappeto per i ragazzi, anche se afferma che è probabile che molti di questi giovani abbiano già contratto il virus. Per quanto si auspichi un ritorno alla “normalità”, è inverosimile riaprire le scuole nell’arco di due o tre settimane, specie nelle zone più colpite dall’epidemia, come la Lombardia. Per Renzi il Governo deve occuparsi delle scadenze incombenti, come tasse, affitti e mutui. E lo Stato dovrebbe garantire alle banche per l’iniezione di liquidità nell’economia. Sono proposte che, in larga scala, sono condivise anche dall’opposizione. Ma se da una parte si chiede prima un sostegno all’aziende e ai redditi, e poi un intervento dell’azione pubblica nell’economia, Renzi invece propone di riaprire tutto e subito, rischiando di vanificare gli sforzi fin qui sostenuti dalle aziende si pensi ad esempio all’enorme difficoltà che potrebbero incontrare le aziende che lavorano principalmente con l’export, se dovessero riaprire in queste settimane. Poi un attacco frontale al Governo: “Il governo, direi la politica, ha bloccato le libertà di sessanta milioni di italiani ma non è stato capace di bloccare il virus della burocrazia. Il ‘Cura-Italia’ è un incomprensibile fiume di parole“.

Continua l’ex Premier: “Bisogna che i soldi arrivino alle aziende e che le aziende ripartano subito. Altrimenti saltano i posti di lavoro. E penso anche a quelli meno garantiti: ai lavoratori in nero a cominciare dalle badanti fuori regola”. E ancora: “Penso agli immigrati regolari che chiedono cittadinanza. Diamo la cittadinanza a chi lavora”. La linea di Italia Viva appare chiara: riaprire entro il 12 aprile. Ma non è certo una data realistica, dal momento che gli effetti delle misure di contenimento faticano a vedersi, ed intere zone del Nord d’Italia sono in balia dell’epidemia. Molto più probabilmente, Renzi ha soltanto colto l’occasione per attaccare il Premier Conte e una Maggioranza che ormai si rifugia dietro il Presidente del Consiglio. Provocare una crisi di Governo in piena emergenza sanitaria non sembra plausibile, ma di certo alla fine delle misure il Governo giallo-rosso dovrà fare i conti con la spina nel fianco fiorentina.

 

Fonte: Fanpage, Account Ufficiale Matteo Renzi, Avvenire

 

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