La situazione della Spagna è completamente fuori controllo. I ritardi del Governo Sanchez stanno pesando sulla gestione dell’emergenza Coronavirus.
Dopo l’Italia, il Coronavirus sta mettendo in ginocchio anche la penisola iberica. Nell’arco di sole 24 ore – dal 25 al 26 marzo – il numero di soggetti infettati dal Covid 19 – riferisce Rainews – è balzato da 47.610 a 56.188. Quasi diecimila unità in più dunque. Mentre i decessi, sempre nello stesso arco temporale, sono passati da 3434 a 4089. Ora più che mai, sulla situazione della Spagna, sembrano aver avuto un ruolo decisivo i “ritardi” del Governo di Pedro Sanchez nell’adottare misure restrittive per limitare il diffondersi del Coronavirus. Infatti l’esecutivo ha atteso fino al 13 marzo prima di dichiarare lo Stato di Emergenza. Nonostante le notizie provenienti dall’Italia fossero già molto allarmanti e nonostante l’Oms avesse già dichiarato lo stato di pandemia. La Spagna, inoltre, purtroppo non gode di un Sistema Sanitario Nazionale paragonabile a quello italiano. Ma nonostante ciò, fino al 13 marzo, città come Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia avevano ancora strade piene di negozi, bar, ristoranti aperti e gremiti di persone. Non era stato dato neppure il divieto di spostarsi da un comune all’altro. In questo modo, con la libera circolazione, tanti si sono spostati da una città all’altra favorendo il contagio del Covid 19. Ora la Spagna ha deciso di seguire la strada tracciata dall’Italia ma il ritardo temporale potrebbe costare molto in termini di contagi e decessi.
Il Ministro della Sanità Salvador Illa si è premurato di rassicurare la popolazione e ha avvertito che il Paese potrebbe presto avvicinarsi al picco della curva, il che significherebbe che sta per iniziare una fase di stabilizzazione della pandemia. Ma, intanto – spiega Il Fatto Quotidiano – la penisola ha subito un forte contraccolpo sul fronte dei tamponi. L’intenzione del Governo era quella di fare “tamponi a tappeto” al fine di individuare gli asintomatici. Infatti la Spagna ne aveva ordinati ben 5 milioni dalla Cina. Ma i test rapidi comprati dal ministero dello Salute spagnolo sono stati bollati dai laboratori di microbiologia in quanto sono risultati imprecisi e malfunzionanti perché – a quanto pare – darebbero molti falsi negativi. Dai test è risultato che questi tamponi “rapidi” avrebbero una sensibilità del 30% mentre, per essere considerati affidabili, dovrebbero superare l’80%. I responsabili sanitari di Madrid hanno dichiarato: “Tanti pazienti che hanno avuto test Pcr positivi risultano invece negativi”.
Fonte: Rainews, Il Fatto Quotidiano
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