Il Capo dell Protezione Civile Borrelli: “Il numero reale dei contagiati è 10 volte superiore”

In una lunga intervista il Capo della Protezione Civile ha parlato dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che sta colpendo il nostro Paese, denunciando le speculazioni economiche createsi sui prodotti di protezione.

Coronavirus, Borrelli: "I contagiati sono 10 volte di più del numero ufficiale. Non so quando finirà" - Leggilo.org

Arriva come ogni pomeriggio l’ultimo bollettino medico fornito dalla Protezione civile e reperibile come sempre sul sito ufficiale. Il commissario Angelo Borrelli ha riferito che nella giornata di oggi, i contagi sono aumentati di 3612 unità, per un totale di 54030. Quanto ai guariti, nella giornata di oggi si è avuto un incremento di 894 unità, per un totale di 8326. Infine, si sono registrati 743 decessi. Nella giornata di ieri, invece, i contagi erano aumentati di 3780 unità, i decessi di 602, e i guariti di 408. Stime che fanno ben sperare.

L’emergenza sanitaria nel nostro Paese continua ma si intravedono i primi effetti della quarantena: cifre, però, ancora troppo alte e premature, che non permettono certo di esultare. Siamo ancora all’inizio e molti problemi, specie la produzione e l’acquisizione del materiale protettivo, fondamentale e richiesto a gran voce dal personale medico di tutto il Paese, è all’impasse e rischia di vanificare gli sforzi fin qui fatti dalla stragrande maggioranza della popolazione italiana. In una lunga intervista rilasciata a Repubblica, Angelo Borrelli, Capo del Dipartimento della Protezione Civile e Commissario Straordinario per il Governo, dal 31 gennaio 2020, dell’Emergenza Coronavirus, ha cercato di fare il punto della situazione. L’Esecutivo del Premier Giuseppe Conte ha deciso di affiancargli, dal 16 marzo scorso, Domenico Arcuri, già Amministratore Delegato di Invitalia, come Commissario per il Potenziamento delle Infrastrutture Ospedaliere. Perchè, attualmente, il grande problema sono i posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva, oltre che del materiale protettivo. Un leggero calo, dicevamo, in questi giorni nei numeri dei contagi, ma è ancora presto per parlare di picco. Spiega Borrelli: “Le misure di due settimane fa iniziano a sentirsi. Nelle prossime e ore dovremmo vedere altri effetti, capiremo se davvero la curva della crescita si sta appiattendo”. E continua: “Tra 7 giorni supereremo i contagi della Cina. La proiezione matematica è quella, non melo sarei mai aspettato”.

Sono molte le critiche arrivate al Governo, accusato di aver dapprima sottovalutato la reale portata dell’epidemia e del pericolo del Covid-19 e, in seguito, di non aver avuto abbastanza coraggio. Pesano come un macigno i ritardi nella chiusura anche delle aziende non essenziali, richieste a gran voce dal Governatore della Lombardia Attilio Fontana (e anche dal Sindaco Giorgio Gori di Bergamo, la città più colpita dall’epidemia) almeno 10 giorni fa. Ma per Borrelli il Governo ha agito secondo i protocolli, nel rispetto delle sue prerogative. Il blocco dei voli da e per la Cina non è servito a molto e forse ha anche avuto l’effetto deleterio di tranquillizzare oltremodo la popolazione. Il Capo della Protezione Civile ha però un’idea diversa sull’aumento dei contagi: “Fin dall’inizio, va detto, ci sono stati comportamenti pubblici che hanno alimentato il problema nazionale. Con un virus così rapido, gli atteggiamenti sociali sono stati decisivi”.

Ogni giorno alle 18.00, Borrelli fornisce i dati ufficiali dei contagi, dei decessi e dei guariti. Col passare del tempo questi numeri sono apparsi sempre più approssimativi, messi in dubbio finanche dalle istituzioni locali, come il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori che ha parlato apertamente di numeri sottostimati nei decessi, dal momento che molti a Bergamo muoiono in casa per polmoniti e bronchiti acute e nessuno si preoccupa di far loro il test. Il Capo della Protezione Civile sembra confermare questa ipotesi, e fa anche un certo effetto leggere le sue parole, dal momento che ogni giorno il nostro Paese si ferma per ascoltare i suoi dati. Racconta Borrelli: “Il rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti è credibile. Che senso ha fornire quei dati?. Mi sono posto anch’io il problema. Possono essere dati imperfetti, ma dal primo giorno ho assicurato che avrei detto la verità, è un impegno che ho preso con il Paese”. In altre parole Borrelli e il Ministero della Salute, temono di essere accusati di omissioni. Ma dal momento che la realtà dei contagi viene fuori in tutta la sua prepotenza e drammaticità dalle cronache giornaliere degli ospedali, forse sarebbe il caso di rivedere la macchina comunicativa e di raccolta dati.

Nell’intervista Borrelli ha ammesso che la Protezione Civile si è trovata impreparata sull’acquisto delle mascherine, sia per la popolazione che per il personale medico, additando la colpa ad un sistema che da una parte procedere lentamente a causa di procedure centralizzate di una macchina burocratica dello Stato troppo lenta, dall’altra alla speculazione del mercato. Si è intervenuto sul caso con l’approvazione di tre norme, contenute nel Decreto Emergenza, che permettono la possibilità di acquistare al di fuori del codice degli appalti. Insomma, situazione di emergenza, norme di emergenza. Continua Borrelli: “Stiamo faticando, diversi Paesi hanno bloccato le esportazioni. Deve partire la produzione nazionale, prima possibile. Il mercato corre molto più veloce di noi. Anche alla PC sono state offerte mascherine a prezzi esorbitanti: non posso buttare soldi dello Stato”. E continua: “Broker internazionali, e senza scrupoli, Accaparrano e vanno a vendere allo Stato che offre di più”.

Borrelli, nella Protezione Civile dal 2000, è divenuto Capo del Dipartimento nell’agosto del 2017, a seguito delle dimissioni di Fabrizio Curcio, di cui era Vice. Nell’epoca di Guido Bertolaso, è stato suo Responsabile delle Finanze, ma il ritorno dell’ex Capo, nominato Commissario per l’Emergenza dalla Regione Lombardia non sembra preoccuparlo. Anche se non rinuncia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Non sono mai andato in galera, credo di meritare la fiducia dei cittadini. Per guidare bene la PC ho imparato che non bisogna essere troppo ambiziosi”. E continua: “Dopo Bertolaso, e dopo Gabrielli, si è pensato di cancellare la Protezione. L’hanno depotenziata, oggi dovremmo tornare a rafforzarla”. Ma a domanda diretta, ovvero quali sono le previsioni, ottimistiche o meno, sulla fine dell’epidemia, Borrelli è lapidario: “Io non lo so”.

 

Fonte: Repubblica, Protezione civile.it

 

 

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