All’ospedale Cotugno di Napoli il 23 marzo sono stati estubati altri 4 pazienti, infettati da Coronavirus, grazie alla cura con il farmaco anti artrite Tocilizumab. In Lobardia, intanto, è partita la sperimantazione sull’Avigan, farmaco utilizzato in Giappone ma vietato in Europa e negli Usa.
Sale a quota 6 il numero dei pazienti che, all’ospedale Cotugno di Napoli, stanno reagendo positivamente alla cura con il Tocilizumab. Infatti – riporta Fanpage – il 23 marzo altre 4 persone infettate dal Covid 19 sono state estubate. Esse si aggiungono alle 2 estubate nei giorni scorsi. Il Tocilizumab è un farmaco anti artrite della multinazionale svizzera Roche. Da circa una settimana è stata autorizzata la sperimentazione clinica presso l’Istituto sanitario Pascale di Napoli, sotto la guida del professor Paolo Ascierto. Il team di Ascierto sta collaborando con i medici dell’Azienda Ospedaliera dei Colli. Il farmaco è già stato utilizzato con ottimi risultati in Cina. La sperimentazione clinica servirà a stabilire quali soggetti rispondono meglio a questa cura e che, quindi, possono trarne maggiori benefici. Questo sveltirebbe di molto gli interventi dei medici in quanto saprebbero in anticipo su quali pazienti puntare per curare la polmonite da Covid 19 potendo salvare così molte più vite.
In Lombardia si sperimenta l’Avigan
In Lombardia, invece – riferisce il Corriere della Sera – martedì 24 marzo è partita, in seguito all’autorizzazione dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) la sperimentazione dell’Avigan, il farmaco anti virale utilizzato dal 2014 in Giappone. Dopo l’autorizzazione dell’Aifa il Governatore lombardo Attilio Fontana, infatti, non ha perso tempo e ha subito sollecitato affinché la sperimentazione partisse nella sua Regione in quanto la maggiormente colpita dal Covid 19. Anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia, si dice pronto a partire con la sperimentazione. Nonostante le speranze siano molte, il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, non sembra così ottimista. Infatti sostiene che piccoli studi clinici non forniranno risposte esaustive sull’effettiva efficacia dell’Avigan nel trattamento del Coronavirus. Anzi: l’uso di farmaci non testati potrebbe portare più danni che benefici e sottrarre farmaci a pazienti su cui, invece, potrebbe funzionare. Per questa ragione l’Oms ha invitato quanti più Paesi possibile ad iscriversi al progetto Solidarity per partecipare alle sperimentazioni su questi farmaci. In modo da capire quali funzionano realmente.
La stessa Aifa, nonostante abbia approvato la sperimentazione dell’Avigan, ha specificato che non esistono studi clinici sulla sicurezza e sull’efficacia del suo principio attivo. Al momento esso non è autorizzato né in Europa né negli Usa.
E sull’importanza di selezionare attentamente quali farmaci sperimentare è intervenuto anche il professor Roberto Burioni, virologo di fama internazionale, sul suo canale Medical Facts. Il virologo si è soffermato sull’importanza della sperimentazione ristretta però solo a farmaci ritenuti validi secondo ragioni scientifiche. “Non è che possiamo testare tutto sui pazienti. Dobbiamo testare ciò che abbiamo buone ragioni di pensare che possa produrre risultati. Poi, a volte, questi risultati possono anche non verificarsi ma questo fa parte del progresso della scienza”. Il professor Burioni accennava anche ad un farmaco antimalarico antichissimo, purtroppo attualmente non disponibile, che, sulla base di test si era mostrato molto efficace in coltura contro la Sars una volta che essa era già scomparsa. E, dunque, secondo il virologo, se in commercio, potrebbe forse rivelarsi utile anche contro il Covid 19 in quanto molto simile alla Sars.
Fonte: Fanpage, Corriere della Sera, Medical Facts di Roberto Burioni