Coronavirus, 602 morti e 3780 contagiati. Diffidata la virologa Maria Rita Gismondo

L’Associazione, nata dall’azione del Professor Roberto Burioni e del collega Pierluigi Lopalco, ha diffidato la virologa Maria Rita Gismondo per le sue frasi che avrebbero, accusano, confuso l’opinione pubblica in un momento così delicato dell’emergenza. Intanto, arriva come ogni pomeriggio l’ultimo bollettino medico della Protezione civile.

Coronavirus diffidata Gismondo - Leggilo.org

Arrivano, come ogni pomeriggio, gli ultimi dati forniti dalla Protezione civile. Il bollettino medico oggi riferisce un aumento di 3780 contagi, per un totale di unità 50418. Quanto ai guariti, nella giornata di oggi sono stati 408 i guariti, per un totale di 7423 unità. Infine, i decessi, sono aumentati di 602 unità. Nella giornata di ieri, i decessi erano aumentati di 651 unità; i contagi di 3957; i decessi di 952, portando il totale dei contagiati a 46638, dei guariti a 7024, e dei morti 5.476.

L’Associazione Nazionale Patto Trasversale per la Scienza, nata per volontà del virologo e Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia presso l’Università San Raffaele-Vita di Milano Roberto Burioni, e l’epidemiologo e Professore di Igiene all’Università di Pisa Pierluigi Lopalco, che si pone l’obiettivo di una giusta e seria divulgazione scientifica e si batte contro le fake news nel campo medico, ha diffidato ufficialmente la Professoressa Maria Rita Gismondo, Direttrice del Laboratorio di Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica delle Bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano. Come riporta Adnkronos, Lopalco, che attualmente all’interno dell’Associazione PTS ricopre l’incarico di Presidente, è stato sollecitato da più parti a chiedere alla Professoressa Gismondo di rivedere le sue frasi sul Covid-19 che hanno creato confusione nell’opinione pubblica nel pieno dell’emergenza sanitaria.

Nella diffida si legge: “Ipotesi personali e ricostruzioni fantasiose non devono inquinare e confondere il dibattito pubblico. Mai come ora è importante che questo dibattito avvenga nell’ambito delle regole della scienza”. E continua: “Per questo e anche su sollecitazione dell’ambiente medico-scientifico italiano, il Pts ha ritenuto necessario inviare alla professoressa Gismondo, una diffida”. E conclude: “Chiediamo di rettificare alcune sue affermazioni che possono indurre la popolazione a violare i precetti governativi, con nefaste ricadute in termini di salute pubblica soprattutto perché provenienti da un medico con responsabilità istituzionali nella regione più colpita d’Italia”. Un’azione che ha certamente scosso la Comunità Scientifica. Come aggiunge Repubblica, sono in particolare quattro le affermazioni finite nel mirino dell’Associazione: il 23 febbraio, all’inizio quindi del primo focolaio italiano a Codogno, nel lodigiano, la Professoressa Gismondo commentava: “E’ una follia questa emergenza, si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale”. Affermazione a cui seguì la risposta piccata del Professor Roberto Burioni, che bollò quelle parole come “irresponsabili”.

Il primo marzo la dottoressa rimane sulla sua posizione: “Non voglio sminuire il Coronavirus ma la sua problematica rimane appena superiore all’influenza stagionale”. E il 13 marzo affermava: “Tra poco il 60-70% della popolazione è positivo ma non dobbiamo preoccuparci”. Due giorni fa, invece, la Professoressa Gismondo ha dimostrato di aver cambiato idea sul Covid-19 e sulla sua pericolosità, specie in Lombardia: “L’epidemia potrebbe esser mutata, sta succedendo qualcosa di strano”. Posizioni, accusano dal PTS, che hanno fatto dapprima sottovalutare il pericolo alla popolazione, salvo poi allarmarla, contribuendo ad una confusione che non aiuta di certo in un momento del genere.

Nei giorni scorsi, la stessa Associazione, aveva denunciato il Deputato e critico d’arte Vittorio Sgarbi, che aveva cercato di minimizzare i rischi del Coronavirus, mettendo in dubbio finanche l’esistenza stessa di una vera epidemia. Sgarbi si è poi scusato, non senza polemiche, ammettendo di aver sbagliato nel sottovaluto il pericolo dell’infezione.

Fonte: Adnkronos, Repubblica

 

Gestione cookie