Coronavirus, non si vede la fine. Parla la virologa Gismondo: “Siamo attoniti. Forse il virus è mutato”

La virologa dell’ospedale Sacco di Milano, la dottoressa Maria Rita Gismondo, si ricrede sulle sue precedenti affermazioni sul Coronavirus. E profila l’ipotesi che il virus potrebbe aver avuto un mutamento.

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Il primo giorno del solstizio di primavera – il 21 marzo – in Italia coincide anche con il primo mese dal fatidico ingresso del Coronavirus. Primo ingresso ufficiale, quantomeno che facciamo risalire a quel 21 febbraio in cui è uscita sui giornali italiani la notizia del 38enne Mattia, ricoverato all’ospedale di Codogno per infezione da Covid 19. A partire da quel giorno l’ascesa dei contagi è stata rapidissima. Come rapidissima la crescita del numero dei decessi. E il virus dal Lodigiano si è poi sparso in tutta Italia. Oggi la zona più colpita è Bergamo dove, addirittura, non vi è più posto nei cimiteri per seppellire i cittadini che non ce l’hanno fatta. E tutti ricordiamo le parole che – qualche settimana fa – pronunciava la virologa dell’ospedale Sacco di Milano, la dottoressa Maria Rita Gismondo. La dottoressa, in aperta polemica con il collega Roberto Burioni, sosteneva che il Coronavirus fosse poco più di un’influenza e che sarebbe sparito nel giro di poco tempo. Ma oggi anche Gismondo non la pensa più così. La scienziata si è dovuta ricredere ed è tornata sui suoi passi. All’Adnkronos ha dichiarato: “Stiamo vivendo in un mondo stranissimo. La gente ci fa domande come se fossimo depositari della verità. ma noi non abbiamo alcuna verità, siamo spaventati come tutti gli altri”. E prosegue: “Quello che prima non ci preoccupava e che pensavamo fosse poco più di un’influenza, oggi ci preoccupa. Siamo attoniti”.

E c’è un altro aspetto su cui la dottoressa Gismondo si sofferma. La virologa, come la sua collega Ilaria Capua che lavora all’università della Florida – riferisce Huffington Post – ha avanzato l’ipotesi che il virus possa essere cambiato. Infatti il fenomeno più inspiegabile è che in Lombardia abbia causato più morti che in Cina. Il virus in questa regione ha sviluppato un’aggressività inspiegabile e in una zona infinitamente più piccola rispetto a quella cinese ha provocato più decessi. La dottoressa Gismondo, dunque, invita tutta la Comunità Scientifica a mettersi insieme per studiare il fenomeno.

Fonte: Adnkronos, Huffington Post

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