La storia di Silvia, 23enne di Milano, che si è vista respingere la richiesta di affitto a causa del suo lavoro. Per questo motivo è partita una gara solidale nella città meneghina.
Gli operatori sanitari di questo Paese stanno vivendo settimane davvero difficili. E non solo nelle corsie dove mancano mascherine, guanti, occhialini e tute; non è difficile, la loro vita, solo per i turni diventati massacranti: sino a 12 ore negli ospedali più impegnati sul fronte dell’emergenza. L’ultimo Decreto approvato dal Governo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha anticipato la laurea in Infermieristica e reso immediatamente abilitante la laurea in Medicina. Molti operatori sanitari hanno deciso di cambiare casa, per proteggere le loro famiglie, in previsione, purtroppo, di un ipotetico obbligo di isolamento. Purtroppo affittare case è più duro del previsto. Tgcom24, ha raccontato una di queste storie, quella di Silvia, 23enne infermiera di Milano, che si è vista più volte respinge la richiesta di affitto, a causa del suo lavoro. Racconta la giovane infermiera: “Mi hanno chiesto il perché io cercassi una casa in affitto e sinceramente ho risposto perché volevo tutelare la mia famiglia”. Silvia continua: “Mi hanno detto: Scusi ma lavora come infermiera in un reparto con pazienti Covid-19, non ce la sentiamo di lasciarle in affitto l’appartamento”. E conclude amareggiata: “Sono delusa più che arrabbiata, tutti bravi a fare appelli pubblici poi però quando c’è da fare qualcosa di concreto si tirano indietro. Non siamo untori, ma infermieri”. Alla fine Silvia, dopo tante peripezie, è riuscita a trovare casa, grazie ad amici in comune.
Il problema degli affitti per gli operatori sanitari è divenuto così importante che, come racconta Repubblica, diverse associazioni di categorie sono intervenute sul campo. Proprio a Milano, la The Best Rent, società che opera nel settore immobiliare, ha lanciato una rete, fatta da proprietari di appartamenti e piccole case che hanno messo gratuitamente a disposizione i propri alloggi per i sanitari. La proposta è valida sino al 3 aprile, termine di scadenza delle misure di quarantena generale, ma potrà anche essere prolungata. Come spiega il Ceo dell’agenzia, Paolo Specchio: “Sono già circa un centinaio gli appartamenti disponibili, dato che decine di proprietari hanno deciso di aderire all’iniziativa, ciascuno con i propri mezzi e le proprie disponibilità”. E conclude: “Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di dare il nostro contributo per esprimere gratitudine e solidarietà per lo sforzo di medici e infermieri”.
Fonte: Tgcom24, Repubblica
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