Il docente, dopo 10 giorni nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Catania, sta bene. Dovrà affrontare la convalescenza, ma è fuori pericolo.
Del suo caso si era molto discusso dal momento che fu uno dei primi al Sud e il primo nell’isola siciliana. Ma oggi, V.P. di Catania, Docente dell’Università di Agraria di Reggio Calabria, è stato dimesso dall’Ospedale Utir Cannizzaro di Catania e sta bene. Qualche strascico e una convalescenza da affrontare, ma ha deciso di raccontare la sua storia per far capire la pericolosità del Coronavirus e per ringraziare i medici dell’ospedale siciliano che gli hanno salvato la vita. Perchè c’è una storia nella storia, come spiega Repubblica, il Docente, su consiglio del suo medico di base si era recato presso l’ospedale, ma i medici, saltando i protocolli (siamo nei giorni prima dello scoppio del focolaio di Codogno dunque il tampone era previsto soltanto per le persone provenienti dalla Cina o per chi aveva contatti con persone provenienti da quei territori) effettuano i test che danno riscontro positivo. Il Professore non va dunque in pronto soccorso, e viene immediatamente spostato nel reparto di Malattie Infettive, azzerando dunque i rischi per gli altri pazienti presenti nello stesso presidio. Ai microfoni di Fanpage lo stesso Professore racconta di quei tragici giorni: “Il 19 febbraio ho iniziato ad avere la febbre, due giorni dopo sono tornato a Catania. Da allora una settimana di febbre alta, anche 40°. Mi ricordo le difficoltà respiratorie, davvero terribili”. E continua: “Ho avuto in passato problemi di broncopolmoniti e il medico che mi segue mi ha consigliato di andare direttamente all’Utir. Li mi hanno trasferito a Malattie Infettive ed, saltando i protocolli, mi hanno fatto il test”.
Su come abbia potuto contrarre il virus, il professore racconta del Congresso, svoltosi qualche giorno prima dell’apparire dei sintomi, proprio all’Università di Reggio Calabria, dove parteciparono centinaia di docenti provenienti da tutta Italia. Ora il professore è in isolamento per affrontare la convalescenza, insieme alla sua compagna, risultata anch’ella positiva, che è in buone condizioni di salute. Infine il docente ringrazia i medici che lo hanno curato: “Se sono qui a parlare di quello che mi è successo devo dire grazie al dottor Sandro Di Stefano, direttore dell’Utir dell’ospedale Cannizzaro di Catania e al personale infermieristico per la prontezza e la competenza con cui hanno trattato il mio caso”. Ed ha poi concluso con un appello: “Restate a casa, si può fare. Ma se avvertite i sintomi, non aspettate, verificate subito”.
Fonte: Repubblica, Fanpage