“Troppo discrezionalità nel decreto di Giuseppe Conte. Rischiamo di perdere altro tempo”

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha applicato misure ancora più drastiche per far fronte all’emergenza sanitaria nel nostro paese. Per l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini, tuttavia, il decreto appena emanato rischia di essere l’ennesima perdita di tempo.

Conte Salvini - Leggilo

Nella tarda serata di mercoledì 11 marzo il Governo ha emanato un nuovo decreto. L’11 marzo – riporta la Repubblica – l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la fase della pandemia. Il Coronavirus ora è, ufficialmente, un’emergenza mondiale. Ha colpito 114 Paesi su 183. In seguito, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato un decreto per avviare misure ancor più drastiche di quelle assunte in precedenza. In un lungo discorso a reti unificate, Conte ha detto di “aver fatto un patto con la sua coscienza” e di aver scelto la sicurezza dell’Italia e degli italiani.

Di primo acchito sembrava che, ad eccezione di negozi di alimentari, farmacie e parafarmacie, tutte le altre attività commerciali sarebbero rimaste chiuse dal 12 marzo e per le prossime due settimane. Ma, di fatto, così non è. Infatti – oltre ad alimentari e farmacie, che vendono beni essenziali – restano aperti anche altre attività commerciali come profumerie, tabaccai, ferramenta e altri. Inoltre, non è stato previsto alcun blocco dei mezzi di trasporto come aveva chiesto il Governatore della Lombardia Attilio Fontana. Anche le attività ristorative, pur non potendo più fare somministrazione, potranno, tuttavia, continuare a fare asporto.

Il leader della Lega Matteo Salvini – riporta Adnkronos – è dunque intervenuto per chiedere al Presidente del Consiglio di adottare misure cautelative più rigorose. “C’è una pandemia, non un’influenzina. Bisogna chiudere tutto. Quello che è fondamentale apre, gli altri hanno diritto a stare a casa. Chiudiamo tutto ora altrimenti rischiamo di non riaprire più”. L’ex Ministro dell’Interno spiega che il nuovo decreto di Conte lascia troppa arbitrarietà ai datori di lavoro di imprese e fabbriche. Infatti – nel corso del suo discorso – Conte ha invitato a dare ai lavoratori la possibilità di lavorare da casa o di metterli in ferie, senza però alcun obbligo. Matteo Salvini ha fatto notare che – ad oggi – la Lombardia conta ben 617 morti per Coronavirus. “Siamo in guerra e in guerra non si adottano le mezze misure. O è chiuso o è aperto e se sbagli paghi, se non rispetti le regole paghi”, ha riferito.

Non voglio essere un uccello del malaugurio ma segnatevelo: entro la fine di questa settimana sarà superata in Italia quota mille morti. Stiamo parlando di una tragedia” ha detto ancora l’ex Ministro, riferisce SkyTg24. Previsione purtroppo confermata dai dati delle ultime ore con i decessi che hanno raggiunto quota 1016 con un incremento in Lombardia di 127 decessi, informa Adnkronos.

La situazione in Lombardia è drammatica. I casi di Coronavirus nel milanese sono a 1.146 ben 220 in più rispetto a ieri. In città i casi sono 451, quasi 100 in più rispetto ai 359 di ieri. La provincia più colpita è al momento Bergamo, con 2.136 persone risultate positive 321 in più rispetto a ieri, seguita da Brescia con 1.598 con un incremento di 247 contagi seguita da Cremona con 1.302 e un incremento di 241 rispetto a ieri. Dopo Milano ci sono Lodi con 1.123 casi, incremento di 88 casi e Pavia con 468, quest’ultima con 65 nuovi casi, scrive SkyTg24.

 

Fonte: Adnkronos, SkyTg24, Repubblica, Youtube

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