Lo scienziato Guido Silvestri ci elenca 3 categorie di farmci che, in attesa del vaccino, potrebbero aiutarci a combattere il Coronavirus.
Crescono le paure di tutti in merito al Coronavirus. Sulla base di previsioni basate su studi matematici – riferisce La Stampa – il picco dovrebbe essere raggiunto la settimana prossima. Quindi questa settimana, con ogni probabilità, la curva delle persone infettate continuerà a salire. Le parole di Roberto Cosentini, primario del Giovanni XXIII di Bergamo: “Ormai qui arrivano 60-80 malati al giorno. Tutti insieme, dopo il picco febbrile del pomeriggio. Tutti gravi, e fino a poco prima sani e forti” intervistato da Repubblica, ben sintetizzano la situazione, ormai drammatica.
Come diversi virologi, tra cui la dottoressa Ilaria Capua, avevano sostenuto fin dall’inizio il Covid 19 non è, nella maggior parte dei casi pericoloso. Ma è molto contagioso. E diventa pericoloso laddove viene contratto da persone anziane e/o con deficit immunitari e altre patologie in corso. Ma l’impatto reale è stato ben più drammatico di quello previsto. Senza contare che la rapidità con la quale si è diffuso e continua a diffondersi in Italia sta mandando in tilt il Sistema Sanitario Nazionale, carente di posti letto nei reparti di terapia intensiva. Contro di esso, al momento, non abbiamo né anticorpi né farmaci. Per questa ragione il Governo ha emanato il decreto che invita tutti i cittadini a restare a casa il più possibile.
Ma per fortuna arrivano da oltre Oceano anche buone notizie. Il dottor Guido Silvestri – riporta Adnkronos – scienziato italiano che lavora negli Usa, ci parla di 3 farmaci che lui definisce “speranze”. ovvero farmaci che potrebbero, in attesa del vaccino, aiutarci a combattere il Covid 19. Il primo è il Remdesivir, un antivirale che, per ora, sembra funzionare in parecchi casi di Coronavirus. Va utilizzato solo nei casi in cui si accusano sintomi polmonari. La seconda “speranza” di cui il dottor Silvestri parla sono i farmaci immuno-modulatori. Essi possono aiutare in caso di Covid 19 in quanto possono ridurre la “tempesta delle citochine” da cui hanno origine le complicanze polmonari. Nella categoria degli immuno-modulatori rientra Tocilizumbab, un medicinale antiartrite. Esso – riporta TgCom24 – è stato utilizzato presso l’ospedale Pascale di Napoli.
E da quanto detto dal direttore dell’Immunoterapia Oncologica, il dottor Paolo Ascierto, uno dei pazienti trattati con Tocilizumbab ha dato miglioramenti importanti appena dopo 24 ore e dopo 48 ore i parametri respiratori erano rientrati quasi nella norma al punto che si sarebbe potuto togliere dalla respirazione assistita anche se, per precauzione, non è stato fatto. La terapia con questo farmaco è stata applicata anche ad altri pazienti nei centri di Milano, Bergamo e Fano. In Cina addirittura 21 pazienti trattati con questo farmaco erano migliorati notevolmente. Per questa ragione l’ospedale Pascale e l’ospedale Cotugno di Napoli hanno creato una task force per creare un protocollo scientifico che verrà poi inviato all’Agenzia Italiana del Farmaco. L’intenzione è quella di estendere l’utilizzo del farmaco a tutti i pazienti con polmonite grave da Covid 19: “E’ importante che il suo utilizzo venga esteso quanto prima in modo da poter salvare più vite“. Ha precisato a TgCom24 il dottor Ascierto.
Infine, il terzo e – per ora – ultimo farmaco che potrebbe aiutarci a combattere il Covid 19 è il farmaco camostat mesilato. Esso è ad un stadio pre-clinico presso l’università di Gottingen in Germania. Potrebbe funzionare in quanto si sta rivelando molto efficace nel bloccare una specifica proteina che serve al Coronavirus per penetrare nella cellula.
Fonte: Adnkronos, La Stampa, TgCom24