Coronavirus, l’epidemia in tutta Italia. Il Quirinale annulla la cerimonia dell’8 marzo

Il Covid 19 ormai ha raggiunto tutte le Regioni d’Italia e il numero dei contagiati continua a salire. Per questo è stata annullata la cerimonia dell’8 marzo in onore della festività dedicata alla donna.

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Sono 3.858 i malati per Coronavirus in Italia, scrive il Corriere della Sera, riportando i dati della Protezione Civile: si registra un incremento di 590 persone in più rispetto a ieri e 148 i morti, 41 in più. Il’sono 414 i guariti in Italia, 138 in più rispetto a ieri.

Ormai nessuna Regione d’Italia è esente dal contagio. Anche la Valle d’Aosta – ultimo baluardo fino a pochi giorni fa – ha registrato due casi di contagio. Secondo gli utlimi dati forniti dalla Protezione Civile, ormai le persone contagiate sono più di 2000 e i morti hanno superato il centinaio.

La Regione con il maggior numero di persone contagiate resta la Lombardia dove il numero di soggetti colpiti ha superato 1400. Seguita dall’ Emilia Romagna di Stefano Bonaccini e dal Veneto di Luca Zaia. All’ospedale Spallanzani di Roma – al momento -sono 29 i casi di pazienti risultati positivi al Coronavirus. Di cui 5 particolarmente gravi, stanno seguendo la terapia antivirale. Per questa ragione – riferisce la Repubblica – l’Ufficio stampa del Quirinale ha comunicato l’annullamento della cerimonia prevista l’8 marzo e anche il Concerto alla Cappella Paolina previsto per il 15 marzo. Si tratta di misure necessarie e in linea con quanto previsto dal Governo per contenere la difusione del virus.

A tal proposito il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha dichiarato che la chiusura di scuole e università potrebbe essere prorogata oltre la data del 15 marzo. “E’ un sacrificio. Ma serve e va fatto“. ha sottolineato Locatelli. Opinione condivisa anche dalla virologa Ilaria Capua che – riporta Fanpage – ha ribadito la necessità di adottare misure di isolamento per tutelare, soprattutto, le fasce più deboli, cioè gli anziani. Anche secondo lo studioso di statistica medica Ben Cowling chiusura delle scuole, isolamento e quarantena, in questo momento, sono misure indispensabili. Cowling – intervistato dalla Repubblica – non si sofferma tanto sulla salute delle persone ma sulla salute del sistema sanitario. Infatti – afferma lo studioso – tutti o quasi ci ammaleremo di Coronavirus. L’importante, però, è che non tutti ci ammaliamo nello stesso periodo altrimenti la sanità rischierà di collassare per mancanza di posti letto e di personale. Per Cowling, in pratica, la quarantena non servirà a contenere la diffusione del virus ma a diluire nel tempo il numero di persone contagiate.

Fonte: Repubblica, Fanpage

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