Le Autorità nigeriane hanno confermato il primo caso nel Paese. Primi casi anche in Lituania e Nuova Zelanda. Intanto Israele chiude le frontiere ai cittadini italiani. Primo caso di contagio recidivo in Giappone.
Continuano ad aumentare i casi di contagio in Italia e nel mondo per il nuovo coronavirus. Anche se in Cina, da almeno 3 settimane, il numero delle infezioni sta lentamente scemando dopo l’esplosione dell’epidemia, preoccupano i dati che arrivano dagli altri Paesi nel mondo. Stamane, come riporta Adnkronos, il Governo della Nigeria ha confermato il primo caso: si tratta di un uomo italiano, che lavora nel Paese ed è tornato a Lagos da Milano lo scorso 25 febbraio. Le Autorità hanno dichiarato che attualmente l’uomo è ricoverato in un ospedale di Yaba, non presenta gravi sintomi ed è in buone condizioni di salute. Come spiega Open, è il terzo caso in Africa: due giorni fa un cittadino italiano è risultato positivo al test in Algeria e attualmente è ricoverato nel campo di Menzel Ledjmet Est, nel deserto algerino. L’uomo è un dipendente Eni, arrivato nel Paese africano il 17 febbraio da Bertonico, Comune nella provincia lodigiana, che è entrato nella ‘zona rossa’ il 21 febbraio. In un comunicato la multinazionale italiana spiega: “Dal 21 febbraio in accordo anche alle disposizioni delle istituzioni italiane il dipendente è rimasto in isolamento all’interno del campo”. Sale invece a 3 il numero dei contagi in Croazia. Per gli ultimi due casi si tratta di un uomo che lavora a Parma, attualmente ricoverato all’ospedale di Fiume e di suo fratello, risultato positivo dopo essere stato a Milano tra il 19 e il 21 febbraio dove si è recato, insieme alla fidanzata risultata negativa ai test, per assistere alla partita Atalanta-Valencia. Nuovo caso anche in Finlandia, dove è risultata positiva una donna, ora ricoverata in un ospedale di Helsinki che, fanno sapere le Autorità locali: “Ha viaggiato recentemente nel Nord Italia”. Negli Stati membri dell’Unione Europea si discute di azioni di blocco per i cittadini italiani. Nella giornata di ieri, il Governo israeliano ha annunciato il divieto di sbarco per i passeggeri provenienti dall’Italia, ad eccezione dei cittadini israeliani, i quali, ad ogni modo, saranno sottoposti a quarantena non appena arrivati.
Italia, spiega Il Corriere della Sera, sono attualmente 650 i casi accertati: di questi 45 sono guariti, 248 ricoverati con sintomi, 56 in terapia intensiva e 284 in isolamento domiciliare. Sono invece 17 i decessi. Stamane l’Istituto Superiore della Sanità ha confermato i primi tre casi in Campania: si tratta di una ragazza di 24 della provincia di Caserta e una ragazza di Vallo Della Lucania, nel salernitano, che lavora a Cremona come tecnica di laboratorio, rientrata da qualche giorno nel suo paese natale. Ultimo caso è un avvocato 50enne di Napoli. L’Azienda Sanitaria dei Colli ha effettuato i test anche alle persone che negli ultimi giorni avevano avuto contatti con i tre. I test sono risultati tutti negativi.
Infine ci sono da segnalare due casi che stanno allarmando la comunità scientifica internazionale. Il primo si tratta di un cane risultato positivo al test. L’animale vive con una donna di 60 anni, positiva, tenuta in isolamento. Il cane è stato messo in quarantena, ma attualmente l’OMS specifica che non ci sono prove del passaggio del virus dagli animali domestici all’uomo. Sapevamo da tempo che cani, ma anche gatti, potessero contrarre il virus, ma non c’è mai stata alcuna prova che da loro potesse trasferirsi ai padroni e viceversa. Il secondo caso invece è accaduto in Giappone. Una donna 40enne di Osaka, che lavora come guida turistica in città, era stata ricoverata a fine gennaio, dopo la conferma della sua positività ai test. Ricoverata era stata dichiarata totalmente guarita dopo un mese. Due giorni fa è risultata nuovamente positiva. Si tratta del primo caso recidivo. Alla donna, sottoposta a quarantena, verranno effettuati ulteriori test del caso, per verificare se sia stata dimessa prima del tempo necessario, quindi mai del tutto guarita, o se il coronavirus abbia sviluppato una classica caratteristica dei virus: quella di nascondersi all’organismo.
Fonte: Adnkronos, Open, Il Corriere della Sera