Il preside del liceo Alessandro Volta di Milano ha scritto una lettera agli alunni dell’istituto invitandoli a non lasciarsi imbarbarire dalla paura del contagio da Coronavirus.
Il Coronavirus non è certo il primo male che affligge la Lombardia. La peste di manzoniana memoria, a ben vedere, fu assai più grave. Ed è proprio alla peste raccontata, secoli dopo, da Alessandro Manzoni ne I promessi sposi che si è appellato Domenico Squillace, il preside del liceo Alessandro Volta di Milano. Aquillace, calabrese di nascita ma milanese di addozione, dirige l’istituto da ormai 6 anni. Ha voluto scrivere ai suoi alunni una lettera sul sito del liceo. La lettera è stata poi fatta circolare nelle chat e pubblicata dalla Repubblica. Il preside – rifacendosi al Manzoni – mette in guardia i ragazzi dal rischio di cadere nell’imbarbarimento, nella ricerca smodata di mascherine, nell’isolamento sociale, nella caccia all’untore. “Ieri c’era la caccia agli alemanni, oggi c’è la caccia ai cinesi”. Il preside del liceo Volta non entra in merito alla pericolosità o meno del Covid 19 in quanto non ne ha le dovute competenze. Sotto questo aspetto noi tutti possiamo e dobbiamo fidarci e affidarci ai veri esperti come i virologi. L’uomo si sofferma sulle possibili conseguenze sociali non tanto del Coronavirus ma dell’ansia e della paura che esso sta provocando, soprattutto in Lombardia, focolaio del virus. Pertanto invita i ragazzi a non chiudersi in casa ma a continuare- con tutte le precauzioni del caso – a vivere normalmente uscendo a fare passeggiate con gli amici. Infine sottolinea che “la velocità con cui un virus può spostarsi da un capo all’altro del mondo fa parte del nostro tempo. Non ci sono muri che possano fermare questo”.
E opinione molto vicina a quella del presidendel liceo Volta pare essere quella dell’onorevole Vittorio Sgarbi. Il deputato e famoso critico dell’Arte, durante una seduta alla Camera, ha definito il Coronavirus una “finzione” e ha inveito contro il Governo che – a suo dire – starebbe bloccando un intero Paese per un’emergenza inesistente. Sgarbi si è soffemrato non solo sulle perdite in termini economici ma anche sul danno alla cultura. Infatti la chiusura di teatri, cinema e musei non permette alle persone di fruire di mostre e spettacoli. L’onorevole ha inveito, in particolar modo contro il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ha invitato gli italiani a continuare a vivere normalmente poiché a suo avviso – non vi è davvero alcun rischio.
Fonte: Repubblica, Radio Radio
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