Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha chiesto d’incontrare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per fare chiarezza. L’ex premier rischia di essere sostituito all’interno del Governo.
Sempre più teso il clima tra le diverse forze che compongono il Governo giallorosso. Chi non accenna ad arretrare di un millimentro dalle sue posizioni è il leader d’Italia Viva, nonché ex premier, Matteo Renzi. Dopo aver bloccato più di un Consiglio dei ministri durante l’approvazione della Manovra di Bilancio a causa delle cosiddette “tasse etiche”, ora il nuovo terreno di scontro è la Legge Bonafede sul blocco della Prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Legge fotemente voluta dai Cinque Stelle e approvata anche dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dagli ex colleghi Dem. Su questo punto Matteo Renzi pare essere allineato con i partiti che stanno all’opposizione. Infatti il segretario dei Dem, Nicola Zingaretti, lo ha accusato di fare un favore alla Lega e a Fratelli d’Italia. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – riferisce Open – sembra avere tutte le intenzioni di sostituire Italia Viva. Ipotesi che lo stesso leader d’Italia Viva ritiene possibile e anche legittima. Infatti, per chiarire una volta e per tutte questa situazione, Matteo Renzi ha chiesto un incontro con il premier. E a chi lo accusa di essere legato alla “poltrona”, l’ex premier ribatte che lui non è legato alle poltrone ma alle idee e ai valori, nonché all’Italia e agli italiani. Tuttavia, durante un’ospitata alla trasmissione Porta a Porta, ha sfidato il premier Giuseppe Conte dicendo: “Conte vuole cacciarmi? Prima deve riuscirci”.
Sul presunto attaccamento di Renzi alle poltrone si era parlato già il 5 dicembre scorso, nel corso di un’intervista a La 7 alla trasmissione Piazzapulita condotta da Corrado Formigli. Il giorno non era stato scelto a caso: era il terzo anniversario dalla fine del Governo Renzi in seguito al referendum costituzionale. Il conduttore chiese a Matteo Renzi perché non avesse mantenuto la parola data, cioè di abbandonare la Politica dopo la sconfitta. Corrado Formigli, premendo il tasto sull’acceleratore, domandò all’ex Presidente del Consiglio con che faccia poteva pretendere che gli italiani ancora si fidassero di lui. E, in quell’occasione, la risposta dell’ex premier fu la seguente:” Ma insomma siamo in Politica e in politica tutti cambiano idea. Luigi Di Maio diceva “mai con il partito di Bibbiano” e ora governa insieme al PD, Conte aveva detto “non farò più un Governo dopo l’esperienza con Salvini” e, invece, lo ha fatto, Zingaretti aveva detto “non farò mai accordi con i Cinque Stelle”, Salvini “farò durare il Governo fino al 2023″. Ora vuole dire che dovrei essere io coerente? Questa è la Politica”.
Inoltre, durante l’intervista, dichiarò che la sconfitta del referendum costituzionale aveva comportato – a suo dire – una sconfitta non certo per lui ma per il popolo italiano che oggi si trova ad avere un Governo “Frankestein”, cioè ibrido e destinato a cadere prima del tempo. E già a dicembre, Matteo Renzi era dubbioso sul fatto che l’esecutivo giallorosso potesse arrivare a fine legislatura. In quei giorni – riporta SkyTg24 – era stato lui stesso, nel corso dell’ultimo vertice sulla manovra, a minacciare gli ex colleghi Dem di far crollare il Governo se le “tasse etiche” non fossero scomparse dalla Manovra di Bilancio. E se a dicembre, Renzi, lasciava intuire che non gli sarebbe dispiaciuto ritornare ad occupare la carica di presidente del Consiglio, oggi, invece, propone di eleggere il “sindaco d’Italia”. La sua idea sarebbe quella di sostituire l’attuale premier con una figura che abbia l’appoggio di tutte le forze politiche in Parlamento.
Fonte: La7, SkyTg24, Open