Massimo Cacciari: “Pago il 60 % di tasse, mi viene voglia di trasferirmi a Vienna”

Il filosofo ed ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, critica duramente il Governo italiano. Troppe tasse che gravano sui ceti medi e medio alti e politici troppo legati alle poltrone.

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Qualche giorno fa – dopo il via libera del Senato a procedere contro l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini – il filosofo ed ex sindaco di venezia, Massimo Cacciari, aveva fatto sentire la sua voce di protesta verso le forze di Governo. Infatti – a suo dire – mandare a processo Matteo Salvini per il caso Gregoretti sarebbe solo una sceneggiata che non porterà alcun giovamento al Partito Democratico né ai Cinque Stelle. E ora il Professor Cacciari torna alla carica contro i giallorossi che – a suo avviso – stanno massacrando fiscalmente i ceti medi e medio alti: “Uno come me in Italia paga circa il 60% di tasse. E’ assurdo. Mi viene quasi voglia di prendee tutto e trasferirmi a Vienna”. Queste le sue parole durante un’intervista rilasciata a La Verità. Ma i motivi di malcontento non si limitano all’ambito fiscale. Infatti l’ex sindaco della Serenissima è piuttosto insofferente verso la direzione presa dai Dem che lui definisce “una coorte di cooptati dalle vecchie segreterie“. Secondo il filosofo l’unica possibilità di rinnovamento per i Dem sono le sardine di Mattia Santori, un movimento che ha un grande appeal sulle persone in questo momento, capace di mobilitare le piazze. Ma se, tuttavia, si dichiara ancora fiducioso nelle possibilità del Partito Democratico e del segretario Nicola Zingaretti, ben più impietoso è il suo giudizio verso I Cinque Stelle. Secondo Massimo Cacciari, infatti, solo una minoranza dei grillini sarebbero dotati di buon senso. E sarebbero la minoranza disposta a collaborare seriamente con il Pd per portare a termine la legislatura senza impuntarsi su questioni di principio. La maggior parte dei pentastellati – a suo dire – sarebbero individui legati alle poltrone, allo stipendio. E – aggiunge – “Fossi nei Cinque Stelle alle regionali mi nasconderei”.

Ma mentre Cacciari li invita a nascondersi, i Cinque Stelle, sabato 15 febbraio, dopo quasi 2 anni di assenza dalle piazze, sono tornati in piazza Santi Apostoli a Roma con una grande manifestazione di protesta contro i vitalizi a cui – come ha riportato Il Fatto Quotidiano – hanno preso parte oltre 4000 persone provenienti da tutta Italia. E hanno dichiarato di essere lì non in quanto esponenti del Governo ma unicamente in quanto Movimento. Ora si apprestano ad affrontare il referendum sul taglio dei parlamentari, fissato per il 29 marzo. E, nel braccio di ferro con il leader d’Italia Viva, Matteo Renzi, sul blocco della prescrizione, sembrano aver portato a casa una prima vittoria.

E proprio Matteo Renzi è il bersaglio verso cui Cacciari si accanisce più duramente. Mentre durante l’esecutivo Gialloverde lo aveva definito una sorta di duce, ora lo appella come un “suicida”. Questo è stato il commento del Professor Cacciari riportato da Adnkronos: “Matteo Renzi sta tirando la corda per mettersi in mostra. In realtà si sta solo suicidando. Se ora si andasse ad elezioni verrebbe massacrato”.

Fonte: La Verità, Il Fatto Quotidiano, Adnkronos

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