Il Presidente della Repubblica francese ha tenuto l’atteso discorso sulla strategia di difesa e la dissuasione nucleare presso la Scuola di Guerra di Parigi. Un lungo messaggio ai Capi di Stato europei, invitati ad essere protagonisti dei trattati nucleari che riguardano il suolo europeo.
Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica francese, ha tenuto l’atteso discorso sulla riorganizzazione nucleare. Questo appuntamento, importante per tutti i suoi predecessori, assume connotati diversi se inserito nelle recenti modifiche degli accordi sul disarmo, ma soprattutto per il progetto europeo che Macron sta portando avanti, faticosamente, da anni. Questo discorso è la conclusione naturale dell’intervento del 26 settembre 2017 presso la Sorbona, dove il Presidente francese parlò apertamente di “rifondare l’Europa”. Da allora numerosi eventi hanno pian piano impedito a Macron di portare a termine il suo progetto: l’indebolimento della Cancelliera tedesca Angela Merkel nel suo Paese, il grande risultato dei sovranisti alle recenti elezioni europee del 2019, comprese le grandi difficoltà che lo stesso Macron vive in patria. Per quanto atteso, ad ogni modo, il discorso del Presidente francese, il primo post-Brexit, ha agitato le acque di Bruxelles. Come riporta Il Corriere della Sera, dopo aver ricordato le recenti crisi internazionali, dalla Libia alla Siria passando per l’Iran, ha dichiarato: “Noi europei dobbiamo scegliere se decidere da soli il nostro destino o allinearci ad una potenza straniera”. Come scrive il Corsera, la Francia, essendo con l’uscita del Regno Unito dall’Ue l’unico Paese della Comunità con armi atomiche, precisamente 300 testate, è possibile voglia assumere un ruolo di primo piano nello scacchiere della politica estera. Al momento non è stato fatto alcun tentativo in questa direzione, sia perchè al momento i francesi non potrebbero sostituire gli Usa e la Nato nel ruolo della difesa europea, sia perchè il Paese di Macron è ancora legato alla difesa proprio con Londra in base agli accordi di Lancaster House del 2010. Ma è chiaro quali siano le intenzioni di Macron e i suoi. Continua il Presidente francese: “Gli europei oggi devono comprendere che potrebbero presto trovarsi esposti alla ripresa di una corsa agli armamenti nucleari, sul loro suolo. Non possono limitarsi al ruolo di spettatori. Ridiventare il terreno di scontro di potenze nucleari non europee non sarebbe accettabile. In ogni caso, io non lo accetto”. Come aggiunge Agi, il discorso di Macron arriva in un momento molto delicato sul piano internazionale. Recentemente, accusandosi a vicenda di non aver mantenuto i patti, Washington e Mosca hanno abbandonato il trattato sulle armi nucleari a raggio intermedio (Inf), con il Presidente Donald Trump che ha minacciato di non ratificare il trattato di riduzione delle armi del Nuovo Start alla scadenza il prossimo anno. Il Capo dell’Eliseo, che ha paventato una crisi internazionale come ai tempi della Guerra Fredda, ha poi concluso: “Cerchiamo di essere chiari: se una negoziazione e un trattato più ampio sono possibili desideriamo che gli europei siano coinvolti e firmatari del prossimo trattato perché riguarda il nostro suolo”.
Intanto il Presidente francese, dopo che nella giornata di mercoledì al Consiglio di Sicurezza dell’ONU aveva annunciato la creazione di un’area protetta, ha visitato il ghiacciaio di Mer De Glace, sul versante transalpino del Monte Bianco. Accompagnato dal Sindaco di Chamonix, Eric Fournier e dal Ministro dell’Ambiente Elisabeth Borne, Macron, come riporta Il Giornale, ha promesso nuove misure in tema ambientale: “La battaglia ora è anche europea lottare per avere un prezzo più elevato per il CO2, per avere un prezzo minimo reale e concordato, un accordo sui carboni attraverso i nostri confini, per avere una vera, più veloce strategia europea di transizione”. Nonostante il Presidente francese parli di battaglia europea, Macron non ha voluto incontrare anche la delegazione italiana, in particolare un gruppo tra Sindaci ed esperti valdostani. Il ghiaccio Mer De Glace ha perso oltre 100 metri di spessore negli ultimi 20, ma Macron si mostra ottimista: “Senza dubbio siamo partiti troppo tardi e abbiamo ancora alcuni interlocutori da convincere, ma possiamo farcela e direi persino che è una lotta al centro del destino dell’umanità, perché è una battaglia di innovazione, adattamento e consapevolezza approfondita di quanto sia precaria la nostra situazione”.
Fonte: Il Corriere della Sera, Agi, Il Giornale
Il morbo di Alzheimer è una delle malattie più devastanti del nostro tempo, colpisce circa…
Il tumore è una delle patologie più diffuse a livello globale, eppure poche persone…
Una nuova minaccia sta mettendo in allerta i cittadini italiani, e potrebbe provenire direttamente dal…
Un'opzione nascosta su WhatsApp che potrebbe cambiare il modo in cui usi l'app ogni giorno.…
Acquistare una nuova abitazione richiede un impegno economico rilevante. Che si tratti di una prima…
Sempre più aziende permettono ai propri dipendenti di lavorare in smart working, ovvero di svolgere…