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Politica

Riforma della Giustizia, il premier Conte va avanti senza Renzi

Nella serata di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato la Riforma voluta dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che contiene all’interno il patto sulla prescrizione che porta il nome del Premier Giuseppe Conte. Assenti i Ministri di Italia Viva dopo che i renziani in Aula avevano votato contro la Maggioranza. 

Il Governo porta a casa la Riforma del Processo Penale, compreso il provvedimento sulle modifiche sulla prescrizione, noto come Lodo Conte bis, figlio del compromesso raggiunto nelle scorse settimane tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali. Con il provvedimento che porta il nome del Premier, la prescrizione si sospende dopo la condanna in primo grado e torna a decorrere retroattivamente in caso di assoluzione in appello, diventando definitiva solo in caso di doppia condanna. Non hanno partecipato al Consiglio dei Ministri gli esponenti di Italia Viva, Teresa Bellanova, Ministro delle Politiche Agricole e Elena Bonetti, Ministro per la Famiglia. Come riporta Il Fatto Quotidiano, la giornata si era aperta con l’annuncio di Italia Viva del voto favorevole all’emendamento del forzista Enrico Costa in Commissione Giustizia al Senato, che di fatto avrebbe abrogato le modifiche alla prescrizione contenute nella Riforma, insieme alle opposizioni. Emendamento bocciato per un solo voto. Situazione che sembrava potesse precipitare da un momento all’altro, con il Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini che aveva convocato gli alti papaveri Dem al Nazareno e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che informava il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella su quella che sembrava essere una crisi di Governo incombente.

Ma quella di Conte potrebbe essere solo una vittoria di Pirro, giacche la riforma dovrà comunque superare la prova dell’Aula, con Renzi che non sembra avere intenzione di cedere: ”
La posizione del Lodo Conte è incostituzionale secondo i principali esperti. Cercheremo di cambiarla in Parlamento prima che venga bocciata dalla Corte Costituzionale come già avvenuto in settimana alla Legge Bonafede“. Sono le parole del leader di IV riportate dall’Ansa.

Crisi che sembra soltanto rimandata, con il Premier Conte che attende il passo falso dei renziani, e viceversa. Questo perchè, alcuni giorni fa, l’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, insieme alla Capogruppo a Montecitorio di IV Maria Elena Boschi, aveva minacciato la Maggioranza annunciando la possibilità di sfiduciare il Guardasigilli Alfonso Bonafede, qualora non fosse passato il Lodo Annibali, dalla Deputata Lucia Annibali, che di fatto sospende le modifiche alla prescrizione. Una minaccia che è reale dal momento che con l’approvazione della Riforma, l’asse PD-M5S-LEU ha difatti messo all’angolo Renzi e i suoi. Prima della riunione del CDM in serata, lo stesso Premier Conte aveva dato un ultimatum ai renziani: “Credo che debbano un chiarimento agli italiani”. E mentre a Palazzo Chigi la Maggioranza approvava la Riforma, Matteo Renzi con una diretta su Facebook attaccava duramente l’Esecutivo: “Se Conte vuole aprire la crisi, lo faccia, IV chiede di aprire cantieri. Noi non siamo opposizione, ma non saremo mai quelli che per uno sgabello rinunciano a un principio. Se qualcuno vuole staccare la spina, lo faccia, prendendosene la responsabilità sapendo che noi non accetteremo mai né ricatti, né minacce”. La risposta del Capo del Governo è arrivata nel corso della conferenza stampa post CDM. Come spiega Repubblica, Conte, particolarmente adirato, vuole chiarezza sul futuro dell’Esecutivo, ma esclude un cambio di Maggioranza in corso d’opera: “Spiace per Italia Viva, l’assenza è una loro sconfitta. Devono chiarire cosa intendono fare. Renzi deve dimostrare responsabilità. Io sono andato in Parlamento, ho chiesto il sostegno di tutti i gruppi parlamentari. L’obiettivo non è sostituire Italia Viva in Parlamento. Dopodiché valuteremo”. E sulla minaccia di sfiducia al Ministro Bonafede, il Premier replica:” Sarebbe qualcosa di illogico e irrazionale, ma ne trarrei le conseguenze”. Giuseppe Conte ha detto di aspettarsi un’opposizione “maleducata e aggressiva” da parte di chi non governa, non da compagini della Maggioranza. Dalla parte del Premier, il Segretario PD Nicola Zingaretti, che attacca Renzi e i suoi: “Condivido la forte preoccupazione e il richiamo alla serietà di Conte. È una sua prerogativa reagire a fibrillazioni che a questo punto è giusto vengano prese sul serio”. La Maggioranza sembra stia guardando già al dopo-Renzi, magari con un drappello di “responsabili” che potrebbero correre in soccorso di Conte, specie al Senato dove la defezione di Italia Viva potrebbe significare la fine, ogni qualvolta occorra.

Fonte: Il Fatto Quotidiano, Repubblica, TG2000, Matteo Renzi FB

 

Pubblicato da
Mario Cassese

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