Nella riunione di ieri sera i renziani hanno tenuto il punto: questa Riforma così non va. Muro di M5S e Pd, mentre Italia Viva minaccia l’ultima arma: il voto di sfiducia per il Guardasigilli da votare insieme alle opposizioni.
L’Esecutivo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte tira dritto ed è pronto a fare arrivare in Aula la Riforma della prescrizione voluta dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Nel pomeriggio di ieri un fin troppo ottimista Nicola Zingaretti, Segretario del Partito Democratico, aveva paventato alla stampa un accordo raggiunto tra tutti gli alleati di Governo, che verteva sull’inserimento del cosiddetto “Lodo Conte” ma, soprattutto, sulla volontà della Maggioranza di inserire la Riforma nel Decreto Milleproroghe su cui poi verrà posta la fiducia. Insomma, i renziani sembravano all’angolo. Ma dalla riunione di ieri sera dei vertici del partito dell’ex Premier Matteo Renzi, il Capogruppo al Senato Davide Faraone e la Capogruppo a Montecitorio Maria Elena Boschi hanno confermato le indiscrezioni che volevano Iv pronta a votare la sfiducia al Ministro Bonafede come ipotesi estrema. Una minaccia, certo, ma che dimostra lo stato di salute attuale nella Maggioranza, e di non facile attuazione. Anche perchè i renziani, se dovessero sfiduciare un Ministro della propria Maggioranza, aprirebbero una crisi di Governo. Impensabile che i parlamentari di Iv votino la fiducia al Milleproroghe e poi presentino una mozione di sfiducia al Guardasigilli. Questa mossa serve a mettere pressione al Premier Conte, per indurlo ad accettare il “Lodo Annibali”, dalla deputata Lucia Annibali di Italia Viva, che di fatto sospende l’introduzione della Riforma Bonafede di un anno, in attesa di una ben più ampia Riforma del processo penale.
Insomma, Renzi e i suoi non hanno alcuna voglia di fare da spettatori. L’opposizione intanto sta alla finestra, dopo la presentazione del Ddl del forzista Enrico Costa che annulla gli effetti della prescrizione targata M5S, ma guarda con attenzione alle mosse del Senatore fiorentino. D’altra parte se Italia Viva dovesse sul serio presentare una mozione di sfiducia per Bonafede, sarebbe un occasione troppo ghiotta per non approfittarne e aprire una crisi di Governo. Come riporta Fanpage, Boschi a termine della riunione ha mandato una frecciata agli ex alleati di partito Dem: “Lasciamo sempre aperta la possibilità di trovare un punto d’incontro ma mi pare obiettivamente difficile. Se per loro l’importante è mantenere la bandierina del M5s, perché di fatto questo è, se ne assumeranno la responsabilità”. Non si è fatta attendere a stretto giro la risposta del PD, con il Ministro della Cultura Dario Franceschini che avverte i renziani: “Se un partito di maggioranza minaccia di sfiduciare un ministro, sta minacciando di sfiduciare l’intero governo”. Parole simili dal sottosegretario al Mise, Alessia Morani riportate da Fanpage: “Attenti, mi pare che si stia veramente esagerando. Se un partito di maggioranza presenta una mozione di sfiducia nei confronti di un proprio ministro è tecnicamente una mozione di sfiducia verso il proprio governo, considerato anche che Bonafede è il capo delegazione del M5s”.
I Democratici sembrano ad ogni cercano di salvare il salvabile, invitando Italia Viva al confronto. Come riporta Agi, il Vice Presidente ed ex Ministro Andrea Orlando invita i renziani a restare nella discussione del Cdm, senza minacce di sorta: “Importante è quello che riusciamo a fare votare a tutta la maggioranza, questo è il momento della verità. Se il governo dà delle risposte, le fibrillazioni scompariranno, mentre oggi le fibrillazioni stanno rendendo difficile la possibilità di dare risposte”.
Fonte: Fanpage, Agi