Non si placano le polemiche all’interno del movimento per l’incontro tra il gruppo fondatore bolognese delle Sardine, capeggiato dal portavoce Mattia Santori, e l’imprenditore Luciano Benetton.
L’incontro tra il gruppo bolognese delle Sardine e l’imprenditore Luciano Benetton presso lo spazio “Fabrica” di Treviso, organizzato dal fotografo Oliviero Toscani, continua a far discutere. Nella giornata di ieri, il portavoce romano Stephane Ogongo aveva annunciato una scissione del gruppo della Capitale, per distaccarsi completamente dall’azione di Mattia Santori e soci. Annuncio a cui era seguito, incredibilmente, a stretto giro il comunicato delle Sardine Roma, che avevano sconfessato a loro volta Ogongo, definendola un’azione solitaria. Sarà, ma i nervi restano tesi nel movimento e le discussioni sembrano solo essere rimandate alla riunione nazionale di Scampia, Napoli, del 14 e 15 marzo.
Nella serata di ieri, ospite di Lilli Gruber ad “Otto e mezzo” su La7, la portavoce calabrese delle Sardine Jasmine Cristallo ha parlato dell’incontro tra il gruppo bolognese e Benetton. C’è un problema di fondo che le Sardine, cercando di giustificare una foto scattata alla fine della visita allo spazio “Fabrica”, cercano di minimizzare. L’incontro, infatti, arriva proprio nei giorni in cui nella Maggioranza si discute della revoca delle licenze ad Autostrada Spa, il cui maggiore azionista è Atlantia di Benetton, a causa delle mancate revisioni che avvengono sui tratti autostradali di loro competenza, compreso il Ponte Morandi di Genova, il cui crollo il 14 agosto del 2018, costò la vita a 43 persone. Benetton ha cercato di rifarsi un’immagine pubblica? Ha cercato di inserirsi nel dialogo che sta avvenendo tra le Sardine e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con l’aiuto del Segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti? Sono quesiti importanti. Come riporta Open, Cristallo era già intervenuta sull’incontro, definendo la foto con Benetton: “Sbagliata e impropria, che rischia di coinvolgere e mettere in ombra un intero movimento e questo non è concesso a nessuno“. Il commento a caldo dell’attivista calabrese aveva fatto trapelare i malumori all’interno del movimento. Cristallo aveva infatti chiosato il post di Facebook con un eloquente: “Ci vediamo a Scampia”, posticipando la discussione alla prossima riunione. E non è chiaro su quali appoggi Cristallo possa contare, ma è facile pensare che dal palco arriverà un attacco per Santori e soci. Nella serata di ieri, la Sardina calabrese ha cercato di gettare acqua sul fuoco, ben sapendo che la vera discussione ci sarà al congresso di marzo. Ma di certo il malcontento è evidente, con molti attivisti che accusano il gruppo bolognese di prendere iniziative autonome, finanche di arrivare alla censura, stabilendo cosa sia possibile dire in pubblico, gestendo il movimento in maniera verticale. Un punto fondamentale sempre essere il marchio registrato e detenuto, quello appunto di Sardine, dal gruppo bolognese. Ma Cristallo, come racconta Il Giornale, non ci sta e spiega la sua posizione: “Non c’è stata alcuna fase costituente nel movimento. Non esistono dunque incarichi, elezioni o investiture formali. Escludo che aver registrato un marchio possa di fatto stabilire un primato nella direzione”. La guerra interna alla Sardine è appena iniziata.
Fonte: Open, Il Giornale, Jasmine Cristallo FB, La7
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