Il cantante romano Achille Lauro, si è denudato sul palco dell’Ariston imitando la svestizione dai beni materiali di San Francesco. Dure le reazioni da parte di alcuni esponenti del mondo cattolico. Mentre altri lo hanno applaudito ritenendolo un avanguardista.
La 70esima edizione del festival di Sanremo aveva iniziato a far parlare di sé già prima dell’inizio. Una delle polemiche più accese fu quella intorno alla partecipazione della giornalista palestinese Rula Jebreal. E i toni si sono fatti sempre più caldi per le parole del conduttore Amadeus che, durante la conferenza stampa, sottolineò la bellezza ma non le doti intellettuali delle co-conduttrici. Ma anche una volta preso il via, l’attenzione intorno al festival continua ad essere alta. E non solo per le canzoni. Questa volta a far parlare di sé è il cantante romano Achille Lauro, per la seconda volta a Sanremo. Lauro – come mostrano le immagini riportate da Rainews – ha pensato bene di denudarsi sul palco dell’Ariston per riprodurre la celebre scena, dipinta da Giotto, della svestizione di San Francesco. Ha fatto il suo ingresso sul palco del festival con un mantello nero dall’allure un po’ barocca per poi toglierlo dopo la prima strofa della sua canzone e restare con una tuta molto aderente, trasparente e piena di glitter. Il cantante, in poche parole – nei suoi intenti – ha voluto riprodurre fisicamente la svestizione spirituale della denudazione dai beni materiali del santo patrono d’Italia. La scena è stata realizzata con la collaborazione del direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele. Ma non è risultata gradita ad una parte del mondo cattolico. Come riferisce Il Giornale, Maria Rachele Ruiu di Pro Vita e Famiglia, ha invitato il cantante a fare un viaggio ad Assisi per incontrare davvero, spiritualmente, San Francesco. Ben più dure sono state, invece, le parole del parroco emiliano-romagnolo Don Alfredo Maria Morselli: “Vuole imitare San Francesco? Benissimo: doni tutto ai poveri! Quella è la vera via francescana, le altre sono tutte provocazioni sterili”. Non sono mancate le proteste anche da parte del presidente dell’associazione di tutela dei consumatori Udicon, Denis Nesci. Nesci ha sottolineato l’inadeguatezza del “teatrino” in quella fascia oraria che viene fruita anche da molti bambini.
Tuttavia a molti telespettatori, soprattutto giovani, l’esibizione di Achille Lauro è piaciuta. C’è già chi – riporta Huffington Post – lo vede come una sorta di “avanguardista” che vive avanti anni luce, nel 3000 addirittura. Il cantante, dal canto suo, si è limitato a dichiarare che la sua canzone vuole essere “uno stile di vita che si basa sul fregarsene del giudizio altrui“. Infatti il brano con cui Lauro gareggia a Sanremo s’intitola proprio “Me ne frego“.
Fonte: Huffington Post, Il Giornale, Rainews
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