Sardine: l’incontro con Benetton e Oliviero Toscani manda in crisi Mattia Santori

Il portavoce romano Ogongo annuncia la scissione, poi arriva la retromarcia. Malumori all’interno del movimento, ma tutto è rimandato alla riunione di Napoli di marzo.
Sardine: l'incontro tra il gruppo bolognese e Luciano Benetton apre la crisi all'interno del movimento - Leggilo.org
La discussione all’interno del movimento delle Sardine per l’incontro tra il gruppo fondatore bolognese e Luciano Benetton si fa sempre più aspra. Nella giornata di ieri è arrivata addirittura una scissione lampo, poi apparentemente rientrata, con il gruppo romano. La visita allo spazio “Fabrica” di Oliviero Toscani, l’incontro e la foto con Luciano Benetton, sono state mosse molto criticate, sia dagli avversari del gruppo, che dagli altri portavoce. Come riporta Tgcom24, in una nota, il portavoce romano Stephen Ogongo ha annunciato di voler completamente staccare il gruppo della Capitale da quello dei fondatori bolognesi. Scrive Ogongo: “L’incontro che i fondatori delle Sardine hanno avuto con Benetton è stato sbagliato, inopportuno. Un errore politico ingiustificabile. Da questo momento le Sardine di Roma non fanno più riferimento ai quattro fondatori di Bologna né alla struttura che stanno creando”. Una posizione chiara e netta a cui però, clamorosamente, segue la smentita a stretto giro di altri componenti delle Sardine romane. Come racconta Il Fatto Quotidiano, con un post su Facebook dell’account “Sardine Roma”, altri attivisti hanno preso, a loro volta, le distanze dall’azione di Ogongo. Si legge: “Le Sardine di Roma si dissociano completamente da quanto scritto da Ogongo, che ha agito in solitaria ed esprime unicamente il suo pensiero”. Sconcerto e imbarazzo per gli interlocutori delle Sardine che proprio ad inizio settimana avevano illustrato i punti fondamentali, in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per sedersi al tavolo con l’Esecutivo. E, soprattutto, dopo la risposta di Nicola Zingaretti, Segretario del Partito Democratico, che aveva abbracciato il gruppo invitandolo a collaborare con il Governo. Insomma, Mattia Santori e soci rappresentano davvero tutto il movimento? Certo, molte indicazioni arriveranno dalla riunione nazionale del 14 e 15 marzo a Scampia, Napoli. Ma dal momento che il gruppo fondatore bolognese detiene il marchio delle “Sardine”, Santori sembra avere dalla sua un’arma importante. Perchè, nonostante sia, come sembra, rientrato l’allarme di scissione i problemi restano eccome. Le critiche arrivate per l’incontro con Benetton, a prendere tale posizione anche la portavoce calabrese Jasmine Cristallo, sono molto più severe di quanto il gruppo bolognese voglia far credere. E a spiegare che aria tira nel movimento è lo stesso Ogongo, che dichiara: “L’aspetto più grave di questa vicenda è l’aver assistito a diversi tentativi di limitare la discussione all’interno dei nostri gruppi Facebook, addirittura censurando alcune parole e cancellando diversi commenti e post critici. E non è la prima volta che accade, perché nelle ultime settimane abbiamo assistito a un controllo dall’alto delle comunicazione”. Non sembra dunque un grande inizio, tra le altre cose molto simile all’origine dei 5 Stelle. Forse Santori davvero non vuole far divenire il movimento un partito, ma queste liti tra correnti sembrano la più classica delle dispute partitiche. La battaglia interna è solo rimandata a marzo.
Fonte: Tgcom24, Il Fatto Quotidiano
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