I ricorsi degli oltre ex 770 Senatori contro i tagli previsti sul ricalcolo a base contributiva, approvati nel 2018 e in vigore dal 1 gennaio 2019, verranno accolti. Come racconta
Il Fatto Quotidiano, la
Commissione Interna di Palazzo Madama presieduta da l’esponente forzista
Giacomo Caliendo, di cui fanno parte due Senatori laici Cesare Martellino e Alessandro Martoni, oltre a Senatore leghista Simon Pillon e Alessandra Riccardi del Movimento 5 Stelle, ha tutta l’intenzione di annullare la delibera approvata dal Senato nel 2018. Come spiega lo stesso Presidente di Commissione nelle motivazioni presentate per l’accettazione dei ricorsi:
“Il vitalizio ha una connotazione previdenziale, quanto meno prevalente che lo rende soggetto alle regole e ai principi affermati dalla Corte Costituzionale”. Non proprio una pensione, dunque, ma quasi. E quindi: “
Si sostanzia in una totale rimozione di provvedimenti di liquidazione a suo tempo legittimamente adottati in riconoscimento e attuazione del diritto assicurato dalle norme allora vigenti e impone, una nuova liquidazione sulla base di una diversa disciplina che introduce criteri totalmente diversi, con assoluta negazione del legittimo affidamento”. La decisione finale dovrà arrivare entro metà febbraio, ma alla luce delle queste motivazione, il verdetto è già scritto. Compresi gli arretrati, si parla di una cifra intorno ai 22 milioni di euro che, volendoli moltiplicare per gli anni di Legislatura arriva, comprendendo ovviamente anche la Camera, raggiunge i 280 milioni di euro. Le Aule, qualora volessero ritentare gli interventi sui vitalizi, dovranno tenere conto del nuovo voto: nessuna abolizione, ma modifiche tenendo conto del sistema previdenziale che rappresentano per i parlamentari. Come riporta
Il Giornale, la bocciatura di uno dei provvedimenti cardine voluti dal
Movimento 5 Stelle rischia di incrinare il già delicato rapporto all’interno della Maggioranza del Presidente del Consiglio
Giuseppe Conte. Nonostante il rovesciamento dei rapporti di forza nel Governo, e la crisi dei grillini, Vito Crimi, attuale reggente del Movimento, non è disposto ad accodarsi e prepara un nuovo attacco. Nel silenzio del
Partito Democratico, che gode ampiamente del sostegno degli ex parlamentari durante le elezioni, specie quelle regionali, i provvedimenti sono stati stralciati. Una decisione che potrebbe anche avere ripercussioni sul
referendum sul taglio dei parlamentari, che si terrà in marzo. D’altra parte che senso avrebbe tagliare il numero dei rappresentati in Parlamento quando i loro vitalizi sono stati reintegrati? Il Governo ne dovrebbe tener conto.