Il viceministro all’Economia, Antonio Misiani, ribadisce l’importanza del Reddito di cittadinanza ma suggerisce di migliorarlo con l’introduzione di un tagliando.
Sono in molti i detrattori del Reddito di cittadnanza, misura di sostegno economico voluta dai Cinque Stelle e approvata dal precedente esecutivo. La Lega di Matteo Salvini la vede come una forma di assistenzialismo che disincentiva alla ricerca di un lavoro. E, in effetti, secondo quanto riportava Il Sole 24Ore lo scorso ottobre, degli oltre 700.000 soggetti percettori di Rdc, una esigua minoranza aveva trovato un impiego. E molti non rispondevano neppure alle chiamate dei Centri per l’impiego. Di tutt’altro avviso, invece, Antonio Misiani, viceministro all’Economia in quota Dem. Misiani – in un’intervista al Corriere della Sera – ha ribadido la necessità di una misura di sostegno alla povertà. Ma, ha anche precisato, che essa va migliorata e rivista in un’ottica più funzionale. Il viceministro, pertanto, propone l’introduzione di un “tagliando”. Una revisione periodica come si fa con l’automobile insomma. Lavorando braccio a braccio con enti locali e realtà afferenti al terzo settore. Misiani, dunque, si mostra fortemente fiducioso verso questa misura dei grillini sebbene gli ultimi dati Istat riportati dalla Repubblica, abbiano chiarito che il 2019 ha chiuso con un tasso di occupazione in netto calo. A decrescere è stato non solo il numero dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato ma anche il numero di liberi professionisti e imprenditori. Questi ultimi hanno raggiunto il livello più basso mai registrato in Italia dal 1977. Mentre è rimasta stabile al 9,8% la disoccupazione. E, in particolare, la disoccupazione giovanile è al 28,9%. Percentuale che colloca l’Italia al terzo posto in Europa, superata solo da Grecia e Spagna.
E mentre il viceministro all’Economia Antonio Misiani strizza l’occhio al Reddito di cittadinanza con “tagliando”, nessuna pietà, invece, per Quota 100, la misura di pensionamento anticipato voluta dalla Lega. Sulla scia di quanto già asserito dal titolare del Dicastero dell’Economia, Roberto Gualtieri, il Governo Conte bis non abrogherà Quota 100 ma, al suo decorrerere nel 2022, non la rinnoverà. “Il Governo cercherà metodi di pensionamento più equi. Quota 100 non è equa!“. Queste le parole conclusive del viceministro Misiani.
Fonte: Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Sole 24Ore