Lo showman Adriano Celentano, durante la sua trasmissione Adrian, sostiene il movimento delle Sardine e dichiara che se in Emilia Romagna sbaglieranno a votare succederà un disastro.
Ha sempre fatto discutere molto di sé con monologhi e opinioni spesso controcorrente. E anche questa volta Adriano Celentano, showman, cantante e attore, superati ormai gli 80 anni, non si smentisce. Durante la sua trasmissione Adrian in onda su Canale 5, ha manifestato in modo “artistico” le sue opinioni politiche e il suo sostegno alle idee delle Sardine, il movimento fondato da Mattia Santori a metà novembre 2019. In un video inviato poi alla Repubblica, Celentano parla degli “inesistenti” e li definisce come “coloro che ancora credono nella bellezza, che si arrabbiano in modo originale, che amano gli animali e che provano simpatia per le Sardine“. Infine conclude l’endorsement per il movimento di Mattia Santori asserendo con una certa fermezza che se gli emiliani domenica 26 gennaio sbaglieranno a votare allora in Emilia Romagna succederà un disastro. E, nelle opinioni di Adriano Celentano, è evidente che sbagliare voto, per lui, significa votare la candidata di Centrodestra, la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni. Anche uno dei volti principali delle Sardine, Lorenzo Donnoli, durante la trasmissione Tagadà in onda su La7, ha sottolineato che votare per Lucia Borgonzoni significherebbe far crollare l’Emilia Romagna che diventerebbe come Lombardia e Veneto, regioni – a suo dire – amministrate malissimo. Donnoli, contrariamente a quanto dicono i più recenti sondaggi riportati da AGI che vedono i due candidati distanti di appena 2 punti, ha previsto una pesante sconfitta per il Centrodestra in Emilia Romagna e una vittoria schiacciante, quindi, per il Centrosinistra che corre nuovamente con il Dem Stefano Bonaccini.
Le Sardine nascono come movimento apolitico. Tuttavia molti esponenti non hanno mai nascosto le loro idee pro Bonaccini. Il leader del movimento Mattia Santori – nel corso di un’ospitata televisiva a Di Martedì su La7 – ha dichiarato che un ottimo governatore come Stefano Bonaccini non avrebbe neppure dovuto fare campagna elettorale perché i fatti, da soli, dovrebbero bastare ad assicurargli la vittoria: “Se vinci i mondiali non cambi allenatore. Dunque perché in politica dovrebbe funzionare diversamente?”. E un altro esponente del movimento, Jamal Hussein, durante una manfiestazione di piazza a Modena qualche tempo fa – come riportava La Pressa – salì sul palco per dare indicazioni di voto ai presenti.
Fonte: Repubblica, AGI, La Pressa, La7.it
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