Si accende sul finale la campagna elettorale emiliano-romagnola. Domenica si vota nella Regione rossa per eccellenza, ma si potrebbero decidere le sorti del Governo nazionale. Lucia Bergonzoni, candidata del Centrodestra, ci crede e lancia il suo avvertimento ai democratici.
La candidata del Centrodestra per la Presidenza della Regione Emilia-Romagna, la Senatrice leghista Lucia Borgonzoni, vede la vittoria ad un passo. I sondaggi che danno i due candidati, dall’altra parte il Governatore uscente Stefano Bonaccini, divisi solo da qualche punto. La Lega è avanzata nelle provincie e sembra a portata di mano la conquista del fortino rosso per eccellenza. Ci crede Borgonzoni, che ha alle spalle l’intera coalizione di Centrodestra, tornata unita e compatta dopo l’esperienza giallo-verde, che spera di dare una spallata forte al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In un’intervista rilasciata al quotidiano Libero, la candidata del Centrodestra spiega come il nervosismo dei dem sia figlio della paura di perdere quella che è sempre stata considerata casa, ma che, spiega Borgonzoni, negli ultimi anni Nicola Zingaretti e soci hanno praticamente abbandonato. E la stessa fotografia, fatta dai luogotenenti dem dell’isola felice e prospera, contrasta con la realtà, specie delle periferie delle medio-grandi città, quelle zone che hanno sofferto di più da queste parti della crisi e della recessione, oltre che del tragico terremoto e post-costruzione del 2012. E lo fa, Bergonzoni, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa, accusando il Centrosinistra di aver avuto un atteggiamento fortemente sessista nei suoi confronti, in barba ai continui appelli (e accuse) che arrivano proprio da loro nei confronti del Centrodestra. Già, perché dal Sindaco Sala che ha detto che Borgonzoni non sa nemmeno da che parte deve stare a Zingaretti che l’ha definita una controfigura all’ex Premier Romano Prodi che ha messo addirittura in dubbio la sua esistenza, politica ovviamente, non sonno certo stati lusinghieri i dem. Lo stesso Mattia Santori, leader delle Sardine, l’ha definita impresentabile. Spiega Borgonzoni: “Se sei una donna di Centrodestra puoi essere insultata come se niente fosse. Sono stata raffigurata con una sorta di velina. Addirittura Emma Bonino è intervenuta per condannare le basse nei confronti del mio rivale Bonaccini”.
Il voto non è certo una consultazione, per quanto importante, a livello regionale. Sono molti quelli che si giocano tutto in quelle urne. Da Zingaretti e la dirigenza del PD, che in caso di sconfitta dovrà certamente rivedere, per non dire mettere in discussione, l’alleanza giallo-rossa al Governo. Allo stesso Luigi Di Maio, che con i candidati grillini guarderà dalla tribuna questo primo importantissimo scontro tra Centrodestra e Centrosinistra, rischiando di fare lo stesso anche per le altre 7 sfide regionali previste nel 2020. Allo stesso Centrodestra, che valuterà quanto questa coalizione possa contenere, senza implodere, le varie anime della destra. E di dem e grillini parla la candidata leghista: “M5S? Il Movimento è nato qui, ma contro lo strapotere dem. Allearsi con il PD è stato il loro suicidio. Quello che va bene in Emilia-Romagna non è merito del PD, anzi. Ma è merito di imprenditori e lavoratori di queste terre. C’è una burocrazia monocolore che decide tutto, che ha creato una sanità di serie A e serie B. C’è un sistema di cooptazione che favorisce solo la Sinistra e tiene fuori tutti gli altri. Bonaccini non dice mai che abbiamo perso 2.875 aziende e 1.689 attività commerciali tra il 2018 e il 2019, senza che lui facesse nulla”. Ed è anche inevitabile toccare il tema Bibbiano, sia per l’importantissima dell’inchiesta “Angeli e Demoni” della Procura di Reggio Emilia, sia in virtù della querelle Lega-Sardine sul comizio finale in piazza. E se dal Maranello il leader della Lega Matteo Salvini aveva annunciato, come ha riferito Repubblica: “Il 23 sarò a Bibbiano per portare pulizia e dignità” senza recedere su un punto nevralgico nel confronto con il PD sulle “Sardine” la Borgonzoni è sempre stata sicura: “E un fenomeno tutto interno alla Sinistra, che non ci toglie un voto. Non ho capito però se sono state studiate a tavolino o solo dopo che Bonaccini ha deciso di presentarsi nascondendo il simbolo del PD. Bibbiano? Per i comizi non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno. Lo faremo lì, perché noi della Lega mettevamo in guardia da tempo le istituzioni su quanto stava accadendo. Non bisogna minimizzare, ci sono 26 indagati e 108 capi d’imputazione”. E mentre gli alti papaveri dem sono sicuri della vittoria del centrosinistra, la Senatrice leghista chiosa: “Libereremo l’Emilia-Romagna, ne sono sicura”.
Fonte: Libero, Repubblica
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