Il deputato Dem Matteo Orfini invita il suo partito ad avere il pugno duro con i Cinque Stelle sull’abrogazione dei Decreti sicurezza.
Si è concluso il ritiro di due giorni dei ministri ed europarlamentari Dem svoltosi a Rieti presso l’abbazia di San Pastore. Oltre alla nascita di un nuovo partito dopo l’imminente scioglimento del PD, il focus è stato sulla discontinuità dal precedente esecutivo. Infatti in molti, dal leader delle Sardine Mattia Santori al commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni, hanno accusato l’esecutivo giallorosso di non aver preso sufficienti distanze dal primo Governo Conte. Uno dei punti che maggiormente potrebbe segnare il distacco dall’epoca di Matteo Salvini sono i Decreti sicurezza. I due Decreti hanno apportato sostanziali modifiche in termini d’immigrazione e ordine pubblico. Il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, di fronte agli attacchi di chi non riconosce la discontinuità dell’attuale esecutivo rispetto al precedente, ha sottolineato che quando hanno accettato di andare al Governo con i grillini sapevano bene che loro avevano votato a favore di queste misure. Pertanto non ci si poteva aspettare un’improvvisa inversione di rotta. Ma c’è chi non ci sta ed esige un taglio netto. “O i Cinque Stelle accettano di abrogare i Decreti sicurezza o il Governo non può andare avanti. Loro hanno voluto il taglio dei parlamentari. Noi no ma lo abbiamo accettato. Quindi facciano altrettanto. E Zingaretti, per una volta, tenga il pugno duro e non abbia paura di risultare impopolare”. Queste sono state le parole del deputato Dem Matteo Orfini intevistato da Fanpage. Orfini ritiene che in termini d’immigrazione sia necessario un cambiamento immediato. E ritiene non sufficiente nemmeno la proposta del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che vorrebbe ampliare i casi di protezione umanitaria. Non basterebbe neppure chiudere gli SPRAR . Per il Dem Matteo Orfini non è tempo di misure soft per il PD e per il partito che nascerà dalle sue ceneri. A prescindere dalle elezioni in Emilia Romagna. “Noi abbiamo cacciato dal Governo Salvini e ora governiamo con le Leggi che ha fatto lui. E’ ridicolo! Zingaretti ha troppa paura di risultare impopolare, diciamolo! Ma non dimentichiamo che nel 2018 abbiamo perso perché ci siamo comportati come la Destra, siamo stati la brutta copia della Destra. E il popolo ha preferito la versione originale a quel punto”. Una “conditio sine qua non”, dunque, per il deputato Orfini, affinché l’esperimento di Governo con i pentastellati di Luigi Di Maio possa proseguire ino al 2023 e, magari, trasformarsi in una coalizione come vorrebbe il segretario Nicola Zingaretti, è l’abrogazione dei due Decreti sicurezza e il superamento della Bossi- Fini. Matteo Orfini, già da tempo, ha depositato una proposta di riforma della cittadinanza che, attualmente, giace in Parlamento accanto alla proposta dell’ex Presidente della Camera Laura Boldrini. Il deputato, capocorrente dei Giovani Turchi, auspica ad una politica che implementi le partenze verso le nostre coste e favorisca l’integrazione dei migranti. A tal punto crede nelle sue battaglie a favore di immigrazione e Ius Soli che qualche mese fa – riportava Dire – lasciò intendere che non avrebbe votato per il taglio dei parlamentari se i Cinque Stelle non avessero votato a favore della riforma della cittadinanza. Lo scorso luglio salì a bordo della Sea Watch capitanata da Carola Rackete per intimare l’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini di far sbarcare i migranti. Dalla Sea Watch i migranti poi sbarcarono. Tra essi furono arrestati tre trafficanti di esseri umani, riconosciuti da altri migranti.
Fonte: Fanpage, Dire