Il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, a margine di un seminario del Partito Democratico con tutti i ministri, ha sottolineato la discontinuità del Governo Conte bis rispetto al primo esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte.
Qualche giorno fa il Commissario Europeo all’Economia Paolo Gentiloni ha invitato il Governo a marcare una più evidente discontinuità rispetto al precedente esecutivo. Le parole di Gentiloni sono state di biasimo piuttosto che di elogio. Come a dire che i giallorossi non si sono distanziati abbastanza dall’epoca in cui al Viminale vi era il capo del Carroccio Matteo Salvini. E c’è chi queste parole non le ha apprezzate. “Non diciamo sciocchezze. Il nostro è il Governo della discontinuità per eccellenza. Abbiamo creato discontinuità in tutto: dalla riapertura dei porti, alla manovra di bilancio, all’eliminazione della flat tax. E presto demoliremo anche i Decreti sicurezza per ribadire tutta la distanza che ci separa dalla Lega”. Questa – riferisce Huffington Post – è stata la risposta del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini durante il ritiro di ministri, segretari regionali ed europarlamentari Dem tenutosi presso l’abbazia del San Pastore. E il Ministro Franceschini ha voluto rispondere non solo all’ex premier Paolo Gentiloni ma anche al leader della sardine, il 32enne Mattia Santori, che durante la trasmissione Mezz’ora in Più su Rai 3, ha accusato il Governo Conte bis di essere, praticamente una copia del primo Governo Conte: “Sembra di essere tornati ai tempi in cui la Sinistra non faceva la legge sul conflitto d’interesse di Berlusconi. Non si vedono grandi cambiamenti rispetto all’epoca dei gialloverdi”
Franceschini ha rimarcato non solo la discontinuità del Governo Conte bis ma anche la sua portata innovativa.“Vorrei che la smettessimo con questa idiozia sulla mancata discontinuità. E’ un’offesa. La discontinuità c’è su tutto: sull’Europa, sull’immigrazione, sulla flat tax. Dobbiamo rivendicare la discontinuità. Quanto ai singoli provvedimenti, sui decreti sicurezza partiremo dalle osservazioni di Mattarella e poi il Parlamento potrà intervenire” queste le sue parole, riferite dall’Haffington Post.
Infatti- ha sottolineato il Ministro – sono stati i primi a formare un’alleanza non prima ma dopo le elezioni rompendo una linearità che andava avanti da anni. E non rinnega la giustezza della scelta fatta ad agosto. Infatti – specifica – se il Partito Democratico non avesse accettato di salire al Governo con i Cinque Stelle, l’Italia oggi sarebbe in mano alla Lega di Matteo Salvini. Tuttavia secondo il Ministro Franceschini questo “esperimento” non può proseguire. Non in questo modo, almeno: “Non si può stare al Governo con gli avversari. Dobbiamo voltare pagina e creare un partito nuovo. E i Cinque Stelle devono smetterla di competere su tutto”. Intenzione già preannunciata dal segretario del PD Nicola Zingaretti il quale ha dichiarato che il Partito Democratico si scioglierà dopo le elezioni in Emilia Romagna. E sulle ceneri del Partito Democratico Zingaretti vuole dare alla luce un movimento liberale, riformista e inclusivo. Come lui stesso ha detto alla Repubblica: “Saremo un approdo per molti che oggi non hanno voce in capitolo”. E tra queste voci il segratario Dem vorrebbe includere le sardine. Ma il Ministro Dario Franceschini non è sulla stessa lunghezza d’onda: “Noi siamo un partito serio. Possiamo ascoltare le sardine. Dare loro delle risposte ma non tirarle dentro”.
Fonte: Huffington Post, Repubblica