Il neo Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina si è difesa dalle accuse di plagio della sua tesi di laurea. Ma l’opposizione incalza richiedendo le sue dimissioni.
Continua a far discutere il caso di presunto plagio che riguarda il Ministro dell’Istruzione del M5S Lucia Azzolina, nominata appena la settimana scorsa. Tutto è nato da un articolo di Repubblica, a firma del critico letterario e linguista Massimo Arcangeli. Secondo il docente dell’Università di Cagliari, nelle prime tre pagine, le uniche pubblicamente disponibili, della tesi per l’abilitazione all’insegnamento di Azzolina, sono stati riprodotti importanti passaggi di saggi già pubblicati senza però alcuna citazione. Arcangeli spiega che nelle 41 pagine ha ritrovato almeno tre importantissimi testi di psicologia: “Dizionario di psicologia” di Galimberti, il “Trattato italiano di psichiatria” edito da Masson nel 1992 e il terzo è “Diagnostic and statistical manual of mental disorders“. Nella giornata di ieri era arrivato anche l’attacco del leader della Lega Matteo Salvini, che avava invocato le immediate dimissioni del neo Ministro: “Un Ministro così non ha diritto di fare o dare lezioni. Roba da matti. Si vergogni e vada a casa”. Come scrive Il Fatto Quotidiano, non si è fatta attendere la risposta dell’esponente M5S: “Non fatevi prendere in giro, non è né una tesi di laurea, né un plagio. Ho sentito tantissime sciocchezze in queste ore, d’altra parte non mi stupisce che Salvini non sappia distinguere una tesi di laurea da una relazione di fine tirocinio Ssis (scuola di specializzazione all’insegnamento secondario). Non ha mai studiato in vita sua e sarebbe strano se le distinguesse”. L’opposizione però incalza e chiede immediatamente di verificare se si tratti di plagio o meno. Il Governo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte rischia l’ennesima magra figura se dovessero essere confermate le accuse. E lo stesso dicasi del capo politico del Movimento, e Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio che ha voluto fortemente Azzolina, e pur di farlo ha accettato la divisione del Ministero con l’ex rettore della Federico II di Napoli Gaetano Manfredi, prima scelta del Premier e del Partito Democratico. Insomma questo 2020 non è iniziato nel migliore dei modi per l’Esecutivo giallo-rosso.
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Fonte: Repubblica, Il Fatto Quotidiano