Il leader delle Sardine, Mattia Santori, si definisce un moderato di Sinistra. E, in contraddizione con i principi originari, ora definisce le sardine “una forza politica”.
“Le Sardine sono una forza politica. Io sono un moderato di sinistra ma non mi candiderò a Bologna con Bonaccini. Ma se ci sono Sardine che vogliono candidarsi, ben venga“.Queste le parole di Mattia Santori, il leader delle sardine durante una recente intervista rilasciata alla Stampa. Dunque una certa inversione di rotta rispetto agli inizi, quando le sardine si dichiaravano un “movimento apolitico”. Già mesi fa, nel corso di una controverso intervento durante la trasmissione Omnibus in onda su La7 il 32enne bolognese si mostrò ambiguo sull’argomento. La conduttrice e i vari ospiti avevano riproposto più volte una semplice domanda: “Le Sardine vogliono entrare in politica?“, ma le risposte di Santori non furono mai chiare. Dapprima disse che le sardine non potevano candidarsi in quanto non erano contro la politica e, dunque, non volevano sostituirsi ad essa. Ma poi concluse che chi avesse voluto proporsi nelle Regioni avrebbe potuto farlo. Le sardine, all’epoca, esistevano da circa una settimana e Santori continuava a ribadire che nascevano come movimento apolitico. Concetto che, oggi, sembra essere stato sostituito da quello di “forza politica”.Nel corso di questi quasi 3 mesi di vita, le manifestazioni delle sardine hanno assunto un format diverso rispetto alle origini. Prima semplici flashmob in cui tutti stavano semplicemente fermi e muti. Poi vere e proprie manifestazioni dove, spesso, s’intona in coro “Bella Ciao”. Il movimento da apolitico è passato ad essere anti fascista. E, pur non essendosi candidato, Mattia Santori – come ha riportato Huffington Post – scese in piazza a favore di Stefano Bonaccini. E le Sardine torneranno, come movimento, a Bologna il 19 gennaio, solo una settimana prima delle elezioni regionali con una manifestazione finanziata attraverso una raccolta fondi online. Riguardo alla situazione emiliana, che vede i due candidati distanti di appena 2 punti, Mattia Santori sostiene: “In Emilia la Lega perderà e sarà una sconfitta durissima per Salvini. Determinerà un’inversione di rotta e questo sarà anche grazie alle sardine”.
Questa confusione tra il mondo della politica e le Sardine sta già creando le prime scissioni interne al movimento. Infatti a Pistoia, il coordinatore Daniele Mannai, ha creato un gruppo indipendente rispetto al gruppo ufficiale che fa capo a Mattia Santori. Mannai ha dichiarato che in piazza con le sardine non possono scendere bandiere o simboli di CGIL, Anpi o Arcy. E sempre di più sono gli esponenti che ritengono che Mattia Santori si sia montato la testa. Come lui stesso ha ammesso durante un’intervista rilasciata alla Stampa, ora viene fermato per strada per Fare i selfies e, addirittura, in alcuni ristoranti non gli fanno pagare il conto. E’ diventato una sorta di “vip” insomma. Tanto che a lavoro deve chiedere parecchi permessi per riuscire a organizzare le attività con le Sardine. Ma nonostante le critiche, interne ed esterne al movimento, Santori non si arresta. Il suo obiettivo è portare la politica sui social per creare una nuova forma di democrazia. Esperimento già tentato dal Movimento Cinque Stelle del resto.
Fonte: Hufington Post, La7, La Stampa