L’ex Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fiormonti, dopo essere stato duramente attaccato dagli ex colleghi per non aver versato le donazioni dovute nell’ultimo anno, spiega dove vanno a finire quei soldi.
Era il 24 dicembre quando l’allora Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti abbandonò il suo incarico e lasciò il Movimento Cinque Stelle. Come riportava la Repubblica, la motivazione ufficiale furono i mancati 3 miliardi per la scuola e l’istruzione che la Manovra di Bilancio non prevedeva. Ma tutti, ex colleghi e non, sospettavano che dietro vi fosse ben altro. Infatti, nell’ultimo anno, Fioramonti si era mostrato sempre più critico nei confronti delle scelte del leader Luigi Di Maio e sulle ingerenze della Casaleggio Srl. “Non si capisce perché un’azienda privata debba gestire parte delle nostre risorse e detti l’agenda politica”. Aveva dichiarato. E così, alla vigilia di Natale, senza indugi Fioramonti mollò, in un solo colpo, dicastero e partito dichiarandosi profondamente deluso dai Cinque Stelle.
Non mancarono gli attacchi alla sua persona. Soprattutto – come speciicava TgCom24 – venne accusato di non aver versato, nell’ultimo anno, le donazioni che ogni parlamentare Cinque Stelle è tenuto a restituire allo Stato. Provocando un ammacco di circa 70.000 euro. L’ex Ministro disse che li avrebbe versati al Tecnopolo Mediterraneo, un ente di ricerca di Taranto. Ma gli fu obiettato che tale ente non aveva uno statuto e, dunque, ufficialmente non esisteva.
Ma l’ex ministro Lorenzo Fioramonti non ci sta a sentirsi accusato ingiustamente e, durante la trasmissione Piazzapulita in onda su La7 ha lanciato una vera e propria accusa addosso al suo ex partito sostenendo che i soldi che ogni ministro è tenuto a restituire, non vanno allo Stato. Ma, da qualche tempo a questa parte, confluiscono in un conto corrente privato intestato al leader Luigi di Maio e ai due ex capi gruppo. E dichiara che nessuno sa come vengano utilizzati questi soldi che ammontano a milioni e milioni di euro. “Io avrei continuato a versarli se fossero confluiti nelle casse dello Stato o, almeno, nelle casse di un ente pubblico. Ma qui, invece, non si sa che fine facciano”. Spiega che più volte lui e altri hanno chiesto di fondare un’associazione con una contabilità trasparente per gestire questi fondi. Ma ad oggi non è avvenuto.
Fioramonti ha accusato il Movimento di essersi trasformato in una realtà poco democratica e poco partecipata. Di aver tradito gli ideali originari come quelli legati all’ambiente e alla trasparenza. Ora l’ex ministro ha deciso di aderire al gruppo misto ECO.
E l’ex ministro Fioramonti non è l’unico ad aver abbandonato i Cinque Stelle accusando il leader Luigi Di Maio di aver tradito i valori fondanti. A metà dicembre anche i senatori Stefano Lucidi, Ugo Grassi e Francesco Urraro lasciarono le fila dei grillini per passare Lega. L’ultimo senatore “in fuga” è stato Gianluca Paragone, anche lui duramente attaccato dagli ex colleghi. Tutti erano contrari alla riforma del Mes e molto critici riguardo la Manovra Finanziaria.
Fonte: Repubblica, TgCom24, La7.it.