Il commissario europeo all’Economia ed ex Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni sostiene la necessità per l’Europa di espandersi per non restare esclusa dai meccanismi internazionali. E invita il PD a non vivere alla giornata questa esperienza di Governo con il M5S.
“L’Europa, sotto la guida del presidente Ursula von der Leyen, ha tutta l’intenzione di espandersi, non possiamo ritrovarci spettatori immobili di decisioni prese da altri”. Queste le dichiarazioni dell’ex premier Paolo Gentiloni, oggi commissario europeo all’Economia, durante un’intervista rilasciata alla Repubblica. Gentiloni prospetta un’UE forte e in crescita che non soccombe alle scelte degli alleati americani di Donanld Trump o alla Russia di Putin. Non converge sulle scelte americane ma ribadisce che gli USA rappresentano il principale alleato e punto di riferimento per l’Italia. E sul Governo italiano non spende parole di elogio: “In tutta Europa si stanno formando governi “strani”, con forze che non c’entrano nulla le une con le altre. Il PD non c’entra nulla con i Cinque Stelle. Va bene, ora servono ma invito i miei colleghi Dem a non vivere alla giornata, ad avere ben chiara quale deve essere la prospettiva per il futuro”. Un chiaro invito, dunque, a considerare questo esperimento di Governo solo una fase per tornare alla guida dell’Italia da soli. Opinione condivisa anche da Italia Viva di Matteo Renzi, del resto. Italia Viva, infatti, ha minacciato più volte d’innescare una crisi di Governo. Solo qualche giorno fa – riporta TgCom24 – il Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha dichiarato che avrebbe votato con Forza Italia e contro gli alleati grillini sul blocco della prescrizione. Ma, a differenza dell’ex premier Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, raccomanda al collega Nicola Zingaretti di tenere unito l’esecutivo per scampare il pericolo “Salvini”. Infatti, sempre in un’ottica espansiva, l’ex premier in quota Dem, invita il suo partito a creare maggiore discontinuità con l’esecutivo precedente che vedeva al Governo la Lega di Matteo Salvini. Tale discontinuità sarà possibile unicamente creando vincoli sempre più stretti con l’Europa, a partire dalla revisione dei bilanci e dalle scelte economiche. Ad aprile, infatti, la Manovra di Bilancio verrà nuovamente esaminata dalla Commissione europea. E, se occoresse, sarà necessario accettare il pacchetto riforme imposto dall’UE. La stessa riforma del Mes, fortemente voluta dal PD di cui Paolo Gentiloni fa parte e poi accettata anche dai grillini, prevede che i paesi membri “obbediscano” alle scelte degli organi tecnici europei.
Una questione urgente su cui il commissario europeo non poteva non esprimersi è la situazione in Libia. Anche qui Gentiloni punta il dito contro il precedente Governo gialloverde che avrebbero isolato il paese chiudendo i porti. “In Libia sarebbero state doverose politiche più organiche e complete. Invece Matteo Salvini ha pensato bene di chiudere i porti e abbandonare la Libia a se stessa”. Eppure i patti tra Italia e Libia, il cosiddetto Memorandum Libico che stipulava la collaborazione tra i due paesi per frenare l’immigrazione clandestina, furono siglati da Marco Minniti, Ministro dell’Interno proprio durante il Governo di Paolo Gentiloni. E sono stati riconfermati nel 2019 dall’esecutivo giallorosso, con beneplacito dei Dem.
Fonte: Repubblica, TgCom24
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