L’ex Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, esclusa dal voto sulla piattaforma Rousseau per la scelta dei “facilitatori” Cinque Stelle, dichiara di essere vittima dei “poteri forti” che occupano i vertici del M5S. Intanto ha continuato ad occupare senza averne diritto la casa che le era stata assegnata quando era ministro.
Sempre più tensioni interne al partito di Beppe Grillo. Il M5S, nell’ultimo mese, ha subito una perdita di ben 3 senatori passati alla Lega: Stefano Lucidi, Ugo Grassi e Francesco Urraro. Il malcontento si respirava già dall’inizio dell’esecutivo giallorosso e la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’approvazione della riforma del Mes su cui il leader Cinque Stelle Luigi Di Maio ha ceduto alle pressioni degli alleati Dem e del premier Giuseppe Conte. E ora sul fronte di guerra anche la grillina Elisabetta Trenta, ex Ministro della Difesa. Trenta – come riporta Adnkronos – a dicembre apprese attraverso il Blog delle Stelle di essere stata esclusa dalla votazione su Rousseau per la scelta dei “facilitatori”. Queste furono le parole piene di rabbia e di sdegno dell’ex Ministro: “Io sto subendo un chiaro mobbing da parte dei poteri forti, cioè di chi, senza averne i requisiti, siede ai vertici del partito. Ma non ho intenzione di mollare: farò una conferenza stampa per parlare di quanto sta accadendo all’interno del Movimento”. Di che cosa si trattava nello specifico? Come chiariva AGI, i facilitatori saranno i nuovi referenti, suddivisi, per aree tematiche su cui fa perno la nuova organizzazione del Movimento Cinque Stelle. Elisabetta Trenta aveva presentato un progetto per l’area Sicurezza e Difesa ma è stata esclusa senza spiegazioni. Nessuno, infatti, dopo l’annuncio postato sul Blg delle Stelle, si era premurato di farle una telefonata o informarla sul perché di quest’esclusione. L’ex ministro rivendicò, non senza amarezza, di essere stata l’unica ad aver contrastato Salvini durante il primo governo Conte.
Ma al di là di questa vicenda, l’ex Ministro Elisabetta Trenta, già da tempo è in contrasto con il leader del M5S Luigi Di Maio e con alcuni colleghi Cinque Stelle in quanto continua a occupare la casa in centro a Roma che le era stata assegnata quando ricopriva il ruolo di Ministro. Qualche mese fa, dopo forti pressioni, aveva dichiarato che avrebbe lasciata libera l’abitazione. Aveva, comunque, ribadito che il marito, in quanto maggiore dell’Esercito, aveva pienamente diritto a quell’alloggio ma che vi rinunciava per la sua tranquillità, per non causarle altre tensioni. A quanto pare, però, l’ex Ministro ha nuovamente cambiato idea e – riferisce Il Giornale – continua tutt’oggi ad abitare nell’appartamento che avrebbe dovuto lasciare già da tempo. Pagando una cifra alquanto irrisoria: 314,95 euro. Trenta e il marito, tra l’altro, possiedono già una casa a Roma. Ma l’ex Ministro non vuole tornarci a vivere poiché, a suo dire, troppo lontana dal centro. E il marito dell’ex Ministro, in quanto membro dell’Esercito, per poter avere assegnato l’alloggio, avrebbe dovuto fare richiesta formale. Cosa che non è stata mai fatta. Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha presentato tre interrogazioni in merito e si dice pronto a dare battaglia qualora i Cinque Stelle non mandino Trenta fuori da quella casa sottratta, ingiustamente, ai militari che ne hanno diritto.
Ora la grillina Elisabetta Trenta ha deciso di indire una conferenza stampa per spiegare tutta la questione ai giornalisti. Per il momento non vuole lasciare dichiarazioni Si limita a ripetere: “Sono una vittima della gogna mediatica”.
Fonte: Il Giornale, Adnkronos, AGI.