Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, durante un comizio in previsione delle elezioni regionali in Emilia Romagna, si è accanito contro la candidata di centrodestra Lucia Borgonzoni.
Le elezioni regionali in Emilia Romagna sono sempre più vicine: il 26 gennaio i residenti saranno chiamati ad esprimersi. E le tensioni vanno crescendo. L’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, qualche settimana fa, si disse certo della vittoria del centrosinistra che corre con il governatore uscente Stefano Bonaccini. I sondaggi, tuttavia, sembrano contraddirlo e vedono salire i consensi per Lucia Borgonzoni, senatrice della Lega, candidata con tutto il centrodestra che ormai sfiora il 44%. I due rivali, Bonaccini e Borgonzoni, distano di poco e si preannuncia un vero testa a testa. Per Lucia Borgonzoni questa sfida non è stata facile fin dal principio. Non solo perché si troverà a fronteggiare un candidato di tutto rispetto come Bonaccini, supportato anche dal movimento delle sardine. Ma anche perché, durante queste settimane di campagna elettorale,gli attacchi nei confronti della sua persona non sono mancati. Tra i commenti meno lusighieri rivolti alla senatrice del Carroccio, si è distinto quello del sindaco di Milano Giuseppe Sala. Il Primo Cittadino del capoluogo lombardo – come ha riportato Il Giornale – durante un comizio ha dichiarato:”Salvini, candidando Borgonzoni, ha fatto peggio di Caligola che fece senatore il suo cavallo”. E ancora: “Non c’è gara. Stefano Bonaccini è un amministratore serio. Borgonzoni non sa neanche da che parte sta girata. Si veste in modo ridicolo”. E, nello specifico, Sala si accanì contro Borgonzoni per aver indossato al Senato una t-shirt su cui era scritto “parlateci di Bibbiano”. Maglia che le costò anche una querela da parte del PD dopo la venuta meno degli arresti domiciliari per Andrea Carletti, il sindaco Dem di Bibbiano. In un sol colpo, dunque, Giuseppe Sala, ha cercato di denigrare Lucia Borgonzoni in quanto, a suo dire, non competente e ha rimarcato l’estraneità del PD rispetto ai fatti di Bibbiano. Anche se, nonostante Andrea Carletti sia libero, il processo è ancora aperto e restano ancora 28 gli indagati.
Il commento del sindaco Sala avrebbe dovuto provocare le reazioni delle più accanite femministe. Delle donne della politica che, in passato, si sono sempre battute contro il sessismo e contro coloro che facevano battute sprezzanti sull’abbigliamento delle colleghe. Infatti – sottolinea Il Messaggero – quando la scorsa estate, l’esponente di Fratelli d’Italia Federico Mollicone invitò le esponenti del centrosinistra a coprirsi di più prima di presentarsi a lavoro alla Camera dei Deputati, l’ex presidente della Camera Laura Boldrini lo redarguì duramente:”Le donne devono essere libere di vestirsi come meglio credono. Non siamo mica nel medioevo. Chieda immediatamente scusa”. Purtroppo, nel caso di Lucia Borgonzoni, nessuna esponente del PD è intervenuta a difenderla e a rimettere Sala al suo posto. Solo la senatrice Emma Bonino ha rimproverato Giuseppe Sala dicendogli di essere meno maschilista. . E, oltre al sindaco di Milano, frecciatine piene di odio verso Lucia Borgonzoni, sono arrivate anche da parte di Mattia Santori, il leader delle sardine, movimento che, pure, si dichiara contro l’odio. Ma anche Santori, in più di un’occasione, ha definito Borgonzoni un’assoluta incapace. Il 32enne bolognese, lo scorso mese, scese in piazza per supportare la campagna del Dem Stefano Bonaccini anche se dichiarò di farlo da privato cittadino e non come esponente delle sardine che sono, invece, un movimento apolitico. Tuttavia, solo una settimana prima della chiamata alle urne, le sardine saranno nuovamente a Bologna con una grande manifestazione che è costata oltre 50.000 euro, finanziata dai sostenitori del movimento tramite una raccolta fondi.
Fonte: Il Messaggero, Il Giornale.