La leader di Fratelli D’Italia ha raccontato, in lunga intervista, del futuro del Governo Conte, delle imminenti elezioni in Emilia-Romagna e del suo partito che sta volando nei sondaggi.
Il destino dell’Esecutivo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la speranza riposta in Lucia Bergonzoni per una clamorosa vittoria nella Regione rossa per eccellenza. E poi ancora il suo partito, Fratelli D’Italia, da più parti acclarato nei sondaggi oltre il 10%. Giorgia Meloni ha tutti i motivi per gioire, mentre il centrodestra si organizza per le imminenti, a loro dire, elezioni politiche. Perchè a destra, la tenuta del Governo Conte è considerata in bilico, e ci si prepara per quello che verrà. Sono tante le sfide che la Maggioranza giallo-rossa dovrà affrontare nel 2020, anno in cui andranno al voto ben 8 Regioni. Si partirà il 26 gennaio, in Emila-Romagna. Prima però, la Deputata romana, fa i suoi personalissimi complimenti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il suo discorso di fine anno. E lo fa dalle colonne de Il Messaggero, dove elogia il Capo dello Stato: “Il discorso del Presidente Mattarella mi è piaciuto perché è stato un discorso di alto profilo. Mi sono piaciuti i richiami all’identità italiana. Una visione da italiano orgoglioso, nella quale io, essendo una italiana orgogliosa, mi ritrovo con facilità. Purtroppo il discorso del Presidente si scontra con la realtà dei fatti. Questa, a causa dell’attuale governo, è un’Italia minimale, curva su se stessa, incapace di stare a testa alta. E la colpa di questo è soprattutto del governo Conte. Che essendo unito solamente dal collante della paura e dell’interesse, non ha alcuna visione dell’Italia. Tutto si risolve in una gara interna a chi vuole dimostrare di essere un po’ meno impresentabile dell’altro. Ma gli italiani sanno che questo governo è impresentabile nel suo complesso”. La prima grande sfida, dunque, sono le elezioni emiliane, dove il Presidente uscente Stefano Bonaccini parte favorito, ma la voglia di cambiamento dei cittadini potrebbe rivelarsi, in quella che sarebbe una impresa storica: “Noi, in Emilia-Romagna, giochiamo, per così dire, fuori casa. Ma non penso che il governo si salverà. In Emilia Romagna noi vogliamo vincere. Le liste di Fratelli d’Italia sono forti, io da qui al 27 gennaio sarò molto presente in quella regione ma sia chiaro che noi siamo prima di tutto per parlare dei problemi di quei territori e non del governo nazionale. Vogliamo dimostrare che c’è un’alternativa all’unica forma di amministrazione che i cittadini emiliani e romagnoli hanno conosciuto in questi decenni. Perché non è vero che L’Emilia Romagna funziona grazie al Pd. Funzionava nonostante il Pd, potrebbe cioè funzionare molto meglio senza il sistema di potere di quel partito che la sta soffocando. I sondaggi dicevano anche che in Umbria c’era il testa a testa. Poi abbiamo vinto con 20 punti di scarto. Soprattutto dove esiste un sistema di potere consolidato, c’è una fetta consistente di cittadini che non lo dichiara ma voterà per cambiare”.
“Non cado nelle trappole della sinistra”
Un partito di destra pronto ad andare a vincere le elezioni. E sorgono spontanei i paragoni con quell’Alleanza Nazionale di quello che fu il suo maestro, Gianfranco Fini. L’Onorevole, che è stata la prima a schierarsi dalla parte di Matteo Salvini sul caso Gregoretti, anche se era ai tempi all’opposizione di quel Governo, racconta: “Il meglio deve ancora venire. Sempre tenendo i piedi per terra, stiamo raccogliendo i frutti di un lungo lavoro di sacrificio, coerenza, concretezza e serietà. Ma sarà diverso dal passato. Quello che Fini, ad esempio, non capì è che certa sinistra ti usa in modo strumentale contro quello che considera il mostro. Ma quando dovesse riuscire nell’intento di farlo fuori, il mostro successivo saresti tu. Infatti, come forse avrà notato, io non sono mai caduta nella trappola. Per me, l’avversario è la Sinistra e non lo sono mai i nostri alleati di Centrodestra. Sono stata la prima a difendere Salvini nella vicenda dell’autorizzazione a procedere per la nave Gregoretti e lo faremo fino alla fine, perché considero scandaloso che qualcuno venga mandato a processo per aver svolto il suo lavoro”. Sulla prescrizione il centrodestra segue compatto la linea della mozione presentata dal deputato di Forza Italia, Enrico Costa. Provvedimento a cui hanno votato a favore i parlamentari di Italia Viva. Sarà forse questa la strada per far crollare più velocemente il Governo Conte II, insistere su Matteo Renzi? L’ex Ministro della Gioventù risponde: “Penso che questa legge assurda e tremenda sia una delle chance che abbiamo per mandare a casa il governo in tempi rapidi. Mi auguro che ci sia il buon senso di impedire una norma come questa, che lascerebbe le persone potenzialmente sotto processo a vita e addirittura con l’ignominia che ciò accada anche per chi è stato assolto in primo grado. E una cosa da regime comunista cinese. Quindi confido che si preferisca mandare a casa il governo, piuttosto che ammazzare lo stato di diritto in Italia. Ma certo non tiferò per questo per Renzi, mai. Renzi fa tutto strumentalmente. E sono rimasta basita a sentirlo dichiarare che bisogna abolire il reddito di cittadinanza, una settimana dopo che il suo partito ha votato compatto la manovra che prevede 8 miliardi di euro spesi per il reddito di cittadinanza nel 2020”.
“Se vinciamo in Emilia-Romagna, Mattarella ne dovrà tenere conto”
Il 27 gennaio potrebbe cambiare tutto. Meloni ci crede: “Se il centrodestra vince, credo non ci sia più margine per il governo. Anche il Presidente della Repubblica, in quel caso, dovrebbe considerare qual è il sentimento popolare in Italia. Una cosa che non si dice mai è che, secondo il diritto costituzionale, l’istituto dello scioglimento anticipato delle Camere è proprio lo strumento di cui il Capo dello Stato dispone quando dovesse ravvisare che c’è una distanza troppo larga tra Il sentimento popolare e ciò che accade nel Palazzo. Questo, naturalmente, Mattarella lo sa molto meglio di me e non ha bisogno di consigli. Credo che la transumanza parlamentare non servirà. Il governo andrà a casa per logoramento. Per il bisogno che hanno tutte forze politiche della maggioranza di segnalare la loro esistenza in vita. Questo porterà all’implosione. Le contraddizioni sono troppo forti e lo vedremo tra breve. Il 2020 sarà l’anno della libertà”.
Fonte: Il Messaggero