Il 2020 sarà caldissimo per il Governo, con il PD che vuole definitivamente archiviare l’esperienza giallo-verde.
“Quota 100″ e “Reddito di Cittadinanza”. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha approfittato della tradizionale conferenza stampa di fine anno per chiarire le voci che si susseguono nei corridoi di Palazzo Chigi. La pressione del Partito Democratico e Italia Viva diventa di giorno in giorno più pesante. E non è un caso che il Premier abbia dovuto alzare la voce, visto che, proprio nella giornata di ieri, la Ministra per le Politiche Agricole Teresa Bellanova si è scagliata contro i due provvedimenti cardine del precedente Governo giallo-verde. Come racconta Repubblica, l’esponente di spicco del partito dell’ex Premier Matteo Renzi ha parlato apertamente di un cambio di passo clamoroso: “Ora basta totem. Via il reddito di cittadinanza e ridiscutiamo ‘Quota 100’. Mi aspetto che il Governo si rimetta al lavoro”. E se da Sinistra si può ardire tanto e perchè si è convinti di aver ormai portato nel campo progressista l’Esecutivo. Con buona pace del capo politico grillino Luigi Di Maio. E se il Ministro degli Esteri deve occuparsi guai interni al Movimento 5 Stelle, tocca al Capo dell’Esecutivo reagire. I due programmi welfare elaborati dal Governo Lega-5Stelle per Conte vanno soltanto modificati, se vogliamo migliorati. Ma non è in discussione la loro cancellazione. E allora per tenere buoni i dem si potrebbe mettere sul tavolo alcune modifiche importanti, come la rimodulazione in base all’Isee e l’inserimento dei lavoratori a contratto stagionale. Come scrive Federico Capurso sulle colonne de La Stampa, il Premier parla di due progetti ampiamente riusciti che necessitano di modifiche in corso d’opera: “Il Reddito di cittadinanza lo ritengo una misura di cui sono orgoglioso e mi batterò con tutte le mie forze per conservarla. Ma dobbiamo migliorarlo in fase applicativa: è molto efficace per contrastare la povertà assoluta, ma dobbiamo migliorare la prospettiva occupazionale. I centri per l’impiego hanno bisogno di un coordinamento. Non mi rassegnerò fino a quando non avremo un progetto di Reddito di cittadinanza che non sia solo assistenziale, ma anche per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori. Su Quota 100 torneremo a interrogarci. E chiaro che il modo migliore, come indirizzo politico, è affrontare il tema distinguendo i lavori usuranti da quelli che non lo sono e operare le decisioni conseguenti”.
Immediata la reazione dagli ex alleati del Governo. I leghisti temono lo smantellamento anche dei Decreti Sicurezza, insomma un vera e propria opera di rimozione di tutto quello fatto in anno dal Governo Conte I. Come spiega l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Se toccano quota 100 e i decreti sicurezza, dovranno vedersela con il popolo italiano, non solo con la Lega gli conviene non provare a farlo, perché li teniamo in Parlamento giorno e notte e fuori ci sarete voi. Pacifici, per carità”. Ma progettare un post “Quota 100” è doveroso, data la sua scadenza naturale nel 2021, così come è necessario superare la “Legge Fornero”. Ma per superare due provvedimenti del genere serve ripensare l’interno sistema pensionistico e previdenziale. Opera a cui sta lavorando da mesi uno dei fedelissimi di Conte, il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Una modifica che prevederebbe di modulare l’uscita dal mondo del lavoro in base all’occupazione svolta, una specie di sistema a punti. Ma questa è solo un’idea. Ma tutto dipenderà, ovviamente, dalla tenuta del Governo.
Fonte: Repubblica, La Stampa